Oggi il consiglio comunale di Martina Franca si occupa, nella seduta di question tine, di raccolta dei rifiuti. Una interpellanza di sei consiglieri comunali fa riferimento alla necessità che ci siano i carrellati all’esterno delle attività pubbliche e commerciali mentre è intenzione dell’esecutivo di ptovvederre diversamente, con un cambio graduale di sistema. Scrive una cittadina (ex consigliera comunale), Isa Fedele:
Ho appreso con grande stupore che taluni consiglieri comunali hanno presentato una “Interpellanza” mediante la quale espongono lamentele in merito alla creazione di una ecoisola ove confluiranno i rifiuti prodotti dalle utenze non domestiche.
In specie, la messa a punto della predetta ecoisola è volta ad evitare che i carrellati contenenti i rifiuti prodotti dagli esercizi commerciali siano riposti nel bel mezzo dei marciapiedi, con una conseguente ed inevitabile condizione di sporcizia ed incuria.
A fronte di quanto sopra, gli “interpellanti” sostengono che l’ecoisola non risolverebbe la non meglio specificata problematica delle attività commerciali, in quanto alcuni esercenti non avrebbero spazi interni ove collocare i carrellati e non sarebbero disposti a trasportare i propri rifiuti sino all’ecoisola con mezzi privati.
Pertanto, sempre a parere degli “interpellanti”, l’implementazione dell’ecoisola dovrebbe essere accompagnata da un utopistico (per non dire surreale) servizio di raccolta dei rifiuti “porta a porta” previa sistemazione degli stessi in carrellati da tenere all’esterno (i.e. sui marciapiedi).
La reazione di preoccupazione alla lettura dell’Interpellanza è stata immediata.
In primo luogo, non si comprende quale sia, secondo gli interpellanti, la funzione dei marciapiedi: se una discarica a cielo aperto ovvero la parte della sede stradale destinata alla circolazione dei pedoni.
Sorprende, inoltre, come i consiglieri comunali, teoricamente preposti alla cura dell’intera comunità, pretendano di poter veicolare il messaggio secondo cui, ad oggi, la priorità per Martina Franca sia l’interesse personalissimo di alcuni commercianti a discapito della implementazione di misure adeguate a garantire, da un lato, la pulizia della Città e, dall’altro, la corretta fruibilità, da parte di tutti i cittadini, degli spazi pubblici.
Posto quanto sopra, che già di per sé dimostra la gravità dell’iniziativa in oggetto, se si presta attenzione alla proposta contenuta nell’Interpellanza, alla preoccupazione fa subito seguito lo sdegno.
A parere dei consiglieri firmatari, infatti, l’esigenza di alcune attività commerciali sarebbe persino preponderante rispetto al diritto inderogabile dei disabili, degli anziani e dei genitori alle prese con i passeggini, di poter fare libero utilizzo dei marciapiedi.
Ma non è tutto.
Seguendo l’incomprensibile ragionamento degli interpellanti, è ragionevole concludere che, da oggi, chiunque ritenga di non avere abbastanza spazio all’interno della propria abitazione per raccogliere i rifiuti è legittimato a depositarli per strada.
Il passo verso una discarica a cielo aperto è breve!