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Un anno con papa Francesco L'elezione di Jorge Mario Bergoglio il 13 marzo 2013

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PAPA: A GIOVANI DETENUTI,NON FATEVI RUBARE SPERANZADa quella sua prima parola, buonasera, tutti capirono che sarebbe stata una cosa nuova. Da quella sera del 13 marzo 2013, quando Jorge Mario Bergoglio, il papa del posto più lontano di sempre, divenne Francesco, è stata una cosa nuova: non più la croce d’oro, non più l’appartamento in San Pietro, la lavanda dei piedi andando a baciare i piedi dei minori detenuti, la visita a Lampedusa per la tragedia dell’immigrazione, il digiuno per i fatti della Siria, la visita alla favela di Rio de Janeiro. E il continuo richiamo alla povertà della chiesa, la lotta al malaffare e alla pedofilia, la rinuncia anche alle scarpe papali e all’auto ammiraglia, potendo rinuncerebbe anche alla scorta, e l’ultima della serie, l’essere andato in pullman a fare i ritiri spirituali. Ancora, l’umanissima passione sportiva per una squadra di calcio (il San Lorenzo) e le telefonate alle persone, perfino la lettera scritta a un bambino di otto anni, di Foggia, che lo aveva invitato a fare insieme la pizza. E i murales che gli hanno dedicato, la simpatia e la fiducia che lo rendono la persona più popolare nel mondo. Ha sconvolto il mondo, con la gentilezza. Ha sconvolto la chiesa, con il rigore. E con il grande rispetto, l’amicizia, per il papa che gli ha (volontariamente) lasciato spazio: Joseph Ratzinger, il papa emerito Benedetto XVI, che è un altro capitolo inedito della storia della chiesa, due pontefici in Vaticano.

Questo è il primo anno di papa Bergoglio. L’immancabile sondaggio, infine: l’Eurispes ha condotto un’indagine fra gli italiani. Nel nostro Paese, papa Francesco piace al 97 per cento delle persone.

(foto: fonte la rete)


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