La poesia di Tonia Scatigna:
“E se imparassimo
a guardarci da altre stanze?
Prendere le distanze…
Che un masso da vicino
si spaccia per montagna
e un soffio a labbra strette
ti può agitare il mare in un bicchiere
e dartelo da bere
come se fosse fiele.
Dovremmo fare
come i bambini in spiaggia,
segnare il nostro limite alla vita
con due ciabatte immerse nella sabbia,
delimitar la porta un po’ più stretta,
fin dove abbiamo mani
e slanci buoni
ad impedirle
un calcio di rigore,
tenere fuori dalle nostre colpe
i colpi esorbitanti la misura
e ripararci il cuore
da ciò che non possiamo controllare.
E poi lasciar andare…
le onde, il vento
i cocci di bottiglia,
che non dev’esser sempre
una battaglia
questo restare
vivi.”