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“Perché voglio il referendum abrogativo della legge Merlin” Da Martina Franca un intervento sul tema dello sfruttamento della prostituzione

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Alessandro Caramia, avvocato, nostro lettore, soprattutto cittadino che il suo diritto-dovere di cittadinanza esercita con impegno (lo si intuirà da quello che segue) ci invia questo intervento. Non è necessario essere d’accordo, è necessario però prendere coscienza di una situazione insostenibile, soprattutto per chi ne è vittima. Si legga e, potendo, si rifletta, è ciò che chiediamo da qui:

Sono andato al Comune di Martina Franca ed ho firmato il referendum per l’abolizione della Legge Merlin (75/58). Si potrà farlo entro il 30 giugno, è obbligatorio esporre sui muri dell’ufficio e pubblicare nel sito online, il manifesto informativo, cosa che non era ancora stata fatta, perciò ho chiesto al dirigente di adempiere a tale obbligo.

Una legge anacronistica e contraddittoria, che non ha più senso di esistere, per questo bisogna cambiarla. Chi vende il proprio corpo per denaro, compie una scelta estrema ma non spetta allo Stato giudicare o proibirla. Non giudico chi decide liberamente di farlo, ma nella maggioranza dei casi, sappiamo che vi è lo sfruttamento della prostituzione ed è la mafia a trarre i maggiori vantaggi.

Anche a Martina Franca e in Puglia, tutti sappiamo che sono presenti, da qualche anno, tantissimi donne e transessuali che si prostituiscono, basta andare su molti siti internet di annunci. Ci sono nel centro storico e nelle campagne, le vediamo ogni giorno e sorridiamo. Se lo facessero di loro spontanea volontà, nulla quaestio, bisognerebbe vigilare sui contratti di locazione, forse a nero, o poco altro, anche perché la prostituzione non è reato. Ma il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione invece sì, è reato e quindi le istituzioni, la magistratura, le forze dell’ordine, devono capire se ci sono persone che hanno guadagni da questa situazione e soprattutto se ad approfittare di questa nuova forma di schiavitù sono le mafie, che coordinano tutto e aumentano il loro potere. Non spetta a me dirlo, anche se credo sia così, ma certamente se le mafie, anche solo attraverso questa forma indiretta e soft, sono entrate nel nostro tessuto sociale, tutti noi cittadini dobbiamo “occuparci” e “preoccuparci” di questo problema, a cominciare da chi ha responsabilità politiche. Anche perché, di tutto c’è bisogno, soprattutto per i giovani, ma non che la mafia entri nel nostro tessuto sociale o che comunque aumenti il suo potere.

Il 14 luglio 2013, credo più di duemila persone hanno applaudito Roberto Saviano nell’incontro organizzato dal Comune di Martina Franca con Mario Desiati: bene, agli applausi e ai selfie fatti insieme a lui, possono seguire dei piccoli gesti concreti, come andare a firmare questo referendum. Può essere un’occasione per iniziare una battaglia civile, libera e liberale.

(foto: fonte vocidimilano.it)

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