Di seguito un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:
L’invito che Ance Taranto rivolge alle istituzioni, e quindi anche alla politica, a sostenere gli operatori economici supportandone le inziative e cogliendo tutte le opportunità che vengono da bandi europei, o altre forme di finanziamenti, non può che essere ampiamente condiviso. Conchè le sinergie che si invocano siano parte di un progetto di lungo termine che veda tutte le risorse del territorio coinvolte senza soluzione di continuità e, soprattutto, senza canali preferenziali di sorta.
E’ importante che tutti convergano su un progetto di sviluppo del territorio evitando gli errori del passato. E mi spiego meglio: le cause dell’attuale grave crisi che interessa l’intero territorio provinciale tarantino sono molteplici; molte hanno a che fare con la incapacità, dimostrata dai fatti, di chi negli ultimi anni ha governato l’intera filiera istituzionale, dal comune capoluogo alla regione, di ottenere la giusta attenzione e considerazione da parte del governo centrale e, in generale, dei vari centri decisionali. Poi è venuta la vicenda Ilva, seguita dall’abbandono del porto da parte di TCT, a tutto il resto. Ma molto, a mio parere, dipende anche dalla assenza di coesione a livello locale. Troppe volte apprendiamo dagli organi di informazione di manifestazioni di volontà di unire le forze, di fare squadra, di perseguire obiettivi comuni, ect. Dichiarazioni di intenti a cui però sistematicamente non seguono fatti concludenti. In particolare ritengo debba porsi fine al doppio gioco di chi pubblicamente si rivolge alla politica e alle istituzioni nel loro insieme, ma in privato si rapporta solo con alcuni soggetti. Non si può sempre additare la politica in modo generico, mettendo tutti insieme, quando qualcosa non va, mentre in modo riservato si tengono tavoli ristretti! L’invito che rinnovo, e mi rivolgo a tutti gli Stakeholdes del territorio a cominciare dalle principali associazioni, è quello di cambiare radicalmente modus operandi; un necessario cambio culturale indispensabile per evitare il totale declino.