Ci sarà una corrispondenza con il sindaco, di almeno dieci lettere. Fino a un certo punto, poi basta. Uno dei due progettisti racconta quale sia stato, con l’amministrazione comunale di Martina Franca, l’andirivieni di carte, aggiustamenti recnici, richieste di puntualizzare qualche particolare della progettazione. Senza nessuna decisione concreta. Si va avanti così da quasi quattro anni e quell’opera è ferma al palo, o meglio è perfino fermo al palo il progetto. I tecnici si sono stufati ovviamente. Con una riflessione: in un periodo di tale bisogno di lavoro, si può rinunciare, almeno a esaminare politicamente, un lavoro da dieci milioni di euro? La domanda contiene già la risposta: no. Al Comune di Martina Franca, invece, non accade nulla: il project financing per l’adeguamento del cimitero e la concessione trentennale di struttura e servizi non ha avuto né un assenso né un diniego. Però le richieste di aggiustamenti, puntualizzazioni e simili, sì. Tante. E tutte rispettate. In questo senso, il sindaco e qualche consigliere comunale si sono fatti vivi. Ma la scelta politica, ancora, non si prende. Va bene o no? C’è la chiarezza di idee o per lo meno, una semplice conduzione dell’amministrazione pubblica, per dire un sì o un no? La cosa peggiore è rimanere fermi. Ai livelli della materia trattata.