Estorsioni, spaccio di droga e usura: sono questi i reati che hanno portato all’alba di oggi la squadra Mobile di Lecce ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Nardò, con l’ausilio dei Reparti Prevenzione Crimine “Puglia Meridionale” di Lecce e “Calabria Meridionale” di Siderno, dopo una lunga indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Lecce, all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della predetta Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 9 soggetti, indagati a vario titolo per i reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, estorsione, usura e violazione della legge sulle armi.
Le indagini, avviate nell’estate del 2019, hanno riguardato un’organizzazione operante sul territorio della provincia di Lecce, più specificatamente nel comprensorio neretino, un’area geografica in cui Giuseppe Durante, detto “Pippi” (condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’assessore comune di Nardò, Renata Fonte) e Marcello Dell’Anna (la cui “mafiosità” è stata ampiamente riconosciuta con sentenze passate in giudicato) sono considerati i referenti della Sacra Corona Unita, con ruoli direttivi.
Le forze dell’ordine hanno documentato l’incessante operatività di un gruppo di soggetti prevalentemente dediti al traffico, detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti di varia natura. «Un gruppo altamente organizzato al suo interno e molto efficiente», è stato definito dal vicequestore di Lecce Pasquale Testini nel corso della conferenza stampa, che aveva il completo controllo delle piazze di spaccio, tanto da imporre una “quota” da pagare a quanti volessero esercitare la stessa attività in quel territorio.
Agli arrestati è contestata l’appartenenza al gruppo criminale indagato, quali promotori, organizzatori o partecipi all’illecita attività delittuosa, finalizzata all’approvvigionamento ed al controllo delle piazze dello spaccio di Nardò e dei comuni e località marine limitrofe.
L’indagine, sviluppata per circa 16 mesi attraverso presidi tecnologici e servizi di pedinamento ed osservazione, che si è avvalsa anche delle preziose dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, avrebbe palesato come Roberto Longo, la cui affiliazione alla Scu è consacrata da sentenza, figura centrale del gruppo investigato, ritenuto uomo di fiducia di Giuseppe Durante, unitamente ad altri sodali, abbia gestito le attività illecite dell’organizzazione, operativa prevalentemente, ma non esclusivamente, nel territorio neretino, mantenendo anche vivi contatti con questa città capoluogo.
Ai promotori sono contestate, inoltre, azioni punitive, con aggressioni fisiche e conseguenti lesioni personali, nei confronti di chi non osservava le regole dell’associazione o di chi, acquirente, pusher o spacciatore di sostanze stupefacenti, non pagava per tempo l’importo della droga acquistata. Sarebbe emersa in alcune occasioni la disponibilità di armi utilizzate per porre in essere l’attività intimidatoria e finanche l’estorsione, come nel caso di un soggetto a cui è stata portata via l’autovettura.
Infine, nei confronti di uno degli indagati, è stata avanzata l’ipotesi del reato di usura, ritenendo di aver documentato, in ben sei episodi, il pagamento da parte di un imprenditore neretino, in brevissimo tempo, di interessi vertiginosi a fronte di somme ricevute in prestito. La vittima, un commerciante di Nardò, era obbligato a restituire circa 20 euro al giorno ogni mille euro ricevuti in prestito raggiungendo così cifre esorbitanti in brevissimo tempo.
Con gli arresti odierni e, nel corso dell’indagine, con gli arresti in flagranza di reato ed i sequestri di sostanza stupefacente eseguiti, si ritiene di aver smantellato una pericolosa organizzazione, capace di movimentare ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti da immettere sulle piazze di spaccio del territorio neretino e nelle sue marine, oltre che in diverse altre piazze dei comuni limitrofi e delle rispettive località marine, in particolare nei periodi estivi.
Quindici i soggetti coinvolti e indagati a vario titolo: Roberto Longo, 55 anni; Angelo Armenio, 48 anni; Carlo Catasto, 27 anni; Fernando De Mitri, 36 anni; Giulio Falconieri, detto “Antaro”, 34 anni; Alessio Farhat, 28 anni; Antony Fracella, 31 anni; Matteo Gaballo, 21 anni; Roberto Giammarruto, detto “Robertino”, 31 anni; Lorenzo Grillo, 42 anni, Chiara Marzano, 28 anni; Alex Mazzarella, 38 anni; Mirko Pagano, 38 anni; Gianluca Sanasi, detto “Luca”, 48 anni e Sergio Spenga, 39 anni. (leccesette.it)