Lorenzo Cari, in tribunale, dice che un imprenditore lombardo gli aveva commissionato l’assassinio. Cari venne contattato in carcere a San Vittore.
Ieri in udienza, nel processo per l’assassinio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, ha ribadito la sua versione rispetto al duplice omicidio di Pordenone, vittima il militare di Adelfia e la sua fidanzata siciliana. Stando a Cari, la ragazza era testimone di un omicidio risalente al 2013 e commesso in provincia di Brescia.
In sede di indagine, l’affermazione di Lorenzo Cari venne considerata inattendibile e il nomade venne pure indagato per calunnia e falsa testimonianza. In tribunale, però, il difensore di Giosuè Ruotolo, unico imputato per il duplice assassinio, ha fatto riproporre la testimonianza. Che ribadisce l’ipotetica pista bresciana.