Esce dal carcere e torna a casa Mattia Cardone, uno dei condannati in primo grado nel processo per la morte di Marianna Brigida.
Torna a casa ma deve restarci perché il tribunale del riesame di Taranto, che ha esaminato l’istanza promossa dal legale di Cardone, Gaetano Cimaglia, ha disposto gli arresti domiciliari. Scarcerazione era stata chiesta, e in fin dei conti lo è stata. Ma non è la libertà- Cardone era stato arrestato il giorno dopo la sentenza di primo grado nel processo per la morte della 91enne di Martina Franca, deceduta in seguito a un tentativo di rapina in casa sua la notte fra il 6 e il 7 maggio 2013. Contrariamente a tutti gli altri imputati era libero, prima della sentenza, in quanto l’avvocato era riuscito a dimostrare un difetto di procedura nell’interrogatorio da parte della polizia. E adesso, pur considerando i domiciliari un alleggerimento rispetto alla detenzione in carcere, la prospettiva indicata dal legale è quella di andare nuovamente in Cassazione, per ottenere (come già fatto dopo il primo arresto) la libertà del suo cliente.