Alle sette del mattino, nessun dato. Depositato nulla, cioè, riguardo al ricorso elettorale di Martina Franca. Il tribunale amministrativo regionale, prima sezione di Lecce, ammesso che abbia deciso, non ha ancora ufficializzato la decisione. Poi, magari, nel giro di pochi minuti cambia tutto. O in mattinata. O nel corso della giornata. O neppure oggi. A Martina Franca, dove l’amministrazione comunale va comunque avanti (ieri un incontro riguardante il piano urbanistico generale) e dove non poca gente è arrabbiata per la questione-rifiuti (di ieri la foto di una signora: nel palazzo si sono ritrovati la segnalazione, ritenuta infondata, da parte del gestore, per avere gettato i rifiuti in modo scorretto) a Martina Franca, si diceva, l’attesa è tutta per quel ricorso e per la decisione del Tar. Che per Lecce e Galatina, ci ha messo un tempo di poche ore, o del mattino successivo alla discussione, per formalizzare i provvedimenti. Per Martina Franca no. Un giorno e mezzo di silenzio. Il che è normale. Trattasi, semplicemente, della logica evoluzione di un caos, senza precedenti e irripetibile perché non va mai più ripetuto, delle elezioni comunali di giugno 2017, a Martina Franca.
In discussione c’è il ricorso del candidato escluso, per 22 voti, dal ballottaggio. Ritiene che ne avesse diritto lui, causa confusione nei seggi e nella fase di verbalizzazione dei voti. Chiede che si effettui il riconteggio delle schede riaprendo i plichi relativi ad alcune sezioni.