Di Agostino Convertino:
Quando un servitore dello Stato indossa la sua divisa riceve una seconda pelle, il senso del dovere, che non potrà mai dismettere. Non ci sono notte o giorno, feste comandate, vacanze con la famiglia che tengano: il vero poliziotto lavora, senza soluzione di continuità, ventiquattrore al giorno ovunque si trovi e quando dorme lo fa con un occhio solo. È il destino benedetto del vice sovrintendente Biagio Tagliente, in servizio presso il Commissariato di Martina Franca, salito agli onori della cronaca (gennaio 2022) insieme al collega Angelo Ancona per uno scontro a fuoco che, nonostante le ferite da arma da fuoco riportate dai due tutori dell’ordine, registrò l’arresto – presso Taranto – di un personaggio estremamente pericoloso. Stavolta, ancora una volta, Biagio Tagliente ha dimostrato di possedere un temperamento non comune – perfetto mix tra sintesi e azione – che gli ha permesso di salvare una vita umana. La sera del 4 ottobre la sua attenzione è stata catturata dalle grida di disperazione provenienti dal portone del suo condominio dove i genitori della piccola Chiara – di soli venti mesi – assistevano, in preda al totale panico, al soffocamento della figlioletta. Chiara versava in condizioni critiche, con la lingua rivolta all’indietro ad occludere le vie respiratorie e in stato di incoscienza. Biagio, intuita la drammaticità della situazione, ha agito con l’istinto tipico di chi opera pratiche di rianimazione, di cui è esperto, intervenendo sulla piccola. Poi – tutto si è svolto nel giro di pochi secondi – ha preso la sua auto, caricato a bordo la bimba e i due genitori terrorizzati ed è schizzato verso il nosocomio martinese. Dopo i primi accertamenti, la situazione si è rivelata subito molto seria ma per fortuna Chiara, ancora incosciente, è stata normalizzata consentendo il trasferimento d’urgenza all’ospedale di Taranto per un trattamento approfondito. Il verdetto del Pronto Soccorso martinese è netto: ancora pochissimi minuti e la vita di una giovane bimba sarebbe andata persa. La piccola è stata tenuta in osservazione presso l’Unità di Terapia Intensiva dell’Ospedale SS. Annunziata di Taranto e dimessa dopo qualche giorno trascorso presso Pediatria dello stesso nosocomio. La scelta lucida, professionale e decisa di un anti-eroe per eccellenza (Tagliente non ha reso pubblica la vicenda che abbiamo appreso da alcuni testimoni) è stata premiata col dono più grande per chi opera in difesa delle persone: la salvezza di una vita umana. È il caso di ringraziare, a nome della Comunità, il vice sovrintendente Biagio Tagliente, la Polizia di Stato e il pronto soccorso per una storia a lieto fine che ci fa sentire tutti più sicuri. Alla piccola Chiara il bentornata in famiglia e l’augurio sincero di riprendere il suo percorso di crescita insieme a chi le vuole bene.