Di seguito alcune comunicazioni diffuse dai carabinieri:
Si è concluso con 4 arresti in flagranza di reato ed il sequestro di 66 grammi di marijuana e cocaina un servizio straordinario di controllo del territorio effettuato nel capoluogo pugliese dai Carabinieri della Compagnia di Bari Centro finalizzato a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare i militari del Nucleo Operativo, nel corso di idonei servizi svolti nelle maggiori piazze cittadine e le vie adiacenti all’Ex Manifattura Tabacchi di Via Nicolai, hanno arrestato tre extracomunitari. Nella centrale Piazza Cesare Battisti i Carabinieri hanno assistito in diretta alla cessione a due giovani acquirenti di una dose di marijuana da parte di un 21enne gambese, il quale, nel nascondere ulteriori 16 grammi di droga nelle aiuole, è stato prontamente bloccato dai militari. È stato proprio l’arresto del gambese a mettere in fuga un connazionale 26enne quale ha tentava di lasciare la piazza unitamente ad un suo “cliente”. I movimenti dei due non sono sfuggiti ai militari che hanno tempestivamente bloccato lo straniero mentre tentava la fuga con 13 grammi di marijuana tra le mani. Su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, i due gambesi sono stati rispettivamente associati presso la locale casa circondariale e agli arresti domiciliari.
Nella stessa giornata, esteso il controllo presso il Mercato Rionale di Via Nicolai, i Carabinieri hanno sorpreso un 24enne nigeriano con due dosi di marijuana. La successiva perquisizione eseguita all’interno della sua abitazione ha consentito di rinvenire ulteriori 30 grammi dello stessa sostanza già confezionata. Il giovane tra l’altro era già noto poiché arrestato sempre per detenzione di droga lo scorso maggio, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.
I Carabinieri della Stazione di Bari San Nicola infine, nel corso di un controllo effettuato nei confronti di persone sottoposte agli arresti domiciliari, insospettitosi per l’anomala nervosismo mostrato dal 25enne G.G., decidevano di approfondire gli accertamenti, al termine dei quali rinvenivano nella sua disponibilità 8 dosi di cocaina già confezionate nonché un’ingente somma di denaro. Tratto in arresto al termine di una breve colluttazione il 24enne, che dovrà rispondere di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a P.U., su disposizione della Procura della Repubblica di Bari, è stato associato presso la locale casa circondariale.
In compagnia di un complice riuscito a dileguarsi rubava ingenti quantitativi di materiale ferroso a bordo di un furgone oggetto di furto. Si tratta di un 22enne disoccupato barese arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Bari – San Paolo con l’accusa di furto aggravato e ricettazione.
Nel corso di un servizio perlustrativo effettuato nei pressi dell’ex stabilimento “Coca Cola” di via Zippitelli, i militari hanno sorpreso a bordo di un furgone rubato due individui che, alla loro vista, hanno abbandonato il veicolo e si sono dati alla fuga all’interno dello stabilimento industriale in disuso nel quale avevano appena perpetrato il furto. Dopo un breve inseguimento i Carabinieri sono riusciti a bloccare uno dei fuggitivi. La successiva perquisizione eseguita nel furgone, un “Fiat Fiorino” risultato provento di furto avvenuto nel capoluogo pugliese lo scorso 14 ottobre 2013, sono stati rinvenuti 15 tombini in ghisa e arnesi da scasso. Tratto in arresto il 22enne su disposizione della Procura della Repubblica di Bari è stato sottoposto agli arresti domiciliari in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.
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I Carabinieri della Compagnia di Andria, nel corso dei servizi finalizzati alla prevenzione e repressione dei furti nelle campagne, in collaborazione con personale del locale Consorzio Guardie Campestri, hanno tratto in arresto D.R. e T.R., 40 enne e 47 enne, entrambi del luogo. I militari, intervenuti in Contrada Femmina Morta del Comune di Andria, hanno sorpreso gli stessi all’interno di un fondo agricolo mentre erano intenti ad asportare olive utilizzando due verghe con le quali hanno danneggiato 35 alberi. La refurtiva contenuta in due sacchi del peso di circa un quintale è stata restituita all’avente diritto. Gli arrestati, su disposizione della Procura della Repubblica di Trani, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
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Il 3 marzo del 2011 i Carabinieri della Compagnia di Andria eseguirono un decreto di sequestro anticipato di beni mobili e immobili, per un valore di 2 milioni di euro, emesso dal Tribunale di Trani – Sezione per le Misure di Prevenzione al quale seguì nell’agosto del 2012 una confisca di primo grado sull’intero patrimonio riconducibile ai fratelli Emanuele e Giuseppe Lapenna, di 39 e 38 anni, pluripregiudicati di Andria ritenuti vicini al clan Campanale.
Il provvedimento venne adottato a conclusione di una più ampia indagine patrimoniale, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, che dimostrò che i Lapenna avevano intestato ai familiari più stretti e a prestanome di fiducia le proprietà che venivano acquistate, secondo le indagini, con i proventi del traffico delle sostanze stupefacenti.
la Corte d’Appello di Bari, pronunciandosi su uno dei due ricorsi proposti dai destinatari del provvedimento, ha confermando il dispositivo di primo grado ed ha emesso sui beni riconducibili al 38enne Giuseppe Lapenna un provvedimento che prevede la confisca di secondo grado eseguita quest’oggi dagli stessi carabinieri. Si tratta di una villa di lusso con piscina ubicata in c.da Montevitolo (comprensiva degli arredi, elettrodomestici, impianti tecnologici in genere, suppellettili di pregio, monili in oro, gioielli, orologi e beni di altre utilità) nonché 2 moto/autoveicoli, il tutto avente un valore di 500mila euro circa.
Gli accertamenti patrimoniali, eseguiti dai Carabinieri di Andria e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari utilizzando la norma introdotta con il “Pacchetto Sicurezza” che consente di “aggredire” i Patrimoni di tutti i soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose, avevano evidenziato come il proposto nel tempo aveva mantenuto un tenore di vita notevolmente superiore alle proprie reali possibilità economico-finanziarie e capacità reddituali.
Lo stesso infatti aveva intestato ai familiari le proprietà acquistate con i proventi di attività delittuose. Le indagini hanno inoltre evidenziato che Lapenna Giuseppe aveva sempre dichiarato redditi imponibili nulli ovvero ai limiti della soglia di povertà, a conferma della palese sproporzione tra quanto dichiarato rispetto al valore economico dei beni sottoposti a sequestro.
L’intero patrimonio confiscato è attualmente affidato all’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la gestione dei Beni confiscati alla criminalità organizzata con sede in Reggio Calabria.
Il predetto provvedimento di confisca eseguito nella città federiciana è il terzo, in ordine di tempo, eseguito dai Carabinieri di Andria con l’applicazione del “nuovo pacchetto sicurezza”. Infatti le precedenti confische, per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro, hanno riguardato i Sorvegliati Speciali:
– Pilato Mauro e Gianrico, padre e figlio, a cui il 5 luglio e 25 ottobre 2012 sono stati confiscati definitivamente una villa di lusso, 8 autoveicoli, 2 motociclette, due appezzamento di terreno siti in “area a vocazione turistica” ed “in area edificabile”, un’agenzia immobiliare, un complesso edilizio in fase di realizzazione costituito da 20 appartamenti completi di box auto e cantina;
– Sibio Michele a cui il 9 dicembre 2011 sono state confiscate 10 automobili, 10 moto ed 1 autocarro.
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Nel corso degli ultimi controlli operati dai Carabinieri della Compagnia di Altamura presso alcuni ritrovi giovanili allestiti in locali del centro storico cittadino ove, lo scorso 7 novembre, erano stati arrestati due giovani in possesso di un rilevante quantitativo di droga destinata al consumo giovanile, i militari hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro materiale informatico verosimilmente provento di furto.
In particolare una TV a schermo piatto 42 pollici, riconosciuta da personale del locale Istituto Tecnico Commerciale “Genco” come oggetto di un furto commesso notte tempo ai danni della scuola verso la fine del mese di ottobre, è stata riconsegnata alla vice preside, Professoressa FIORE Filomena, che, a nome dell’Istituto, ha ringraziato i Carabinieri per il recupero della refurtiva.
Rimane ora da capire chi siano i legittimi proprietari degli altri oggetti rinvenuti, ritenuti provento di altri “colpi” commessi a scapito di enti o privati cittadini della zona. Fiduciosi che qualcuno possa riconoscerli come propri e rivendicarne l’appartenenza e la restituzione presso gli uffici del Comando Carabinieri di via Pacciarella, si riportano qui di seguito le caratteristiche:
– Monitor 14 pollici marca LG (avente sigla n. FLATRON L15105;
– Monitor 19 pollici marca SAMSUNG (avente sigla SIGLACOD SYNC MASTER 710V);
– Monitor 21 pollici marca HANNS. G. (avente sigla n. HV196 DELTA);
– Proiettore digitale marca ACER (avente sigla n. XD1150D).
I possessori del materiale, due giovani del posto, sono stati denunciati con l’accusa di ricettazione.