DI seguito un comunicato diffuso dalla Cna:
Circa 17.000 mila carrozzerie a rischio chiusura, 60.000 mila posti di lavoro messi in pericolo su tutto il territorio nazionale. Sono questi i numeri impietosi che arrivano da CNA/AUTORIPARAZIONE e da ANC/CONFARTIGIANATO che hanno convocato in tre regioni del sud gli Stati Generali delle carrozzerie. Sono tre gli incontri programmati a Bari (13 novembre, Fiera del Levante, padiglione Unioncamere, ore 15), Lamezia Terme (14 novembre, Grand’Hotel Lamezia) e Salerno (15 novembre, Camera di Commercio), che fanno seguito ad altri incontri che si sono svolti in Toscana, Emilia Romagna e altre regioni settentrionali, per stoppare due provvedimenti che metterebbero a serio rischio il comparto dei carrozzieri italiani. Il primo riguarda la Risoluzione n° 7-00060 in discussione presso la Commissione Finanze della Camera, il secondo riguarda il <Pacchetto di norme nel settore assicurativo> sul quale sta lavorando il sottosegretario allo sviluppo economico la senatrice Simona Vicari. L’uno e/o altro di tali provvedimenti – qualora dovesse essere approvato – recherebbero sicuramente ulteriori danni al mercato della riparazione dei veicoli incidentati, già pesantemente colpito dagli effetti della crisi economica e dalla contrazione della domanda, mettendolo di fatto sotto il diretto controllo e gestione delle compagnie di assicurazioni. La protesta parte per scongiurare due punti entrambi contenuti nei provvedimenti citati: la riparazione in “forma specifica” ed il tentativo di vietare l’utilizzo della cessione del credito nel settore RC auto. Sostanzialmente le compagnie assicurative vogliono obbligare gli automobilisti a recarsi per forza presso la loro rete di carrozzerie convenzionate (riparazione in forma specifica) e non consentire più la possibilità agli assicurati di utilizzare ciò che il codice civile permette loro, vale a dire la cessione del credito al carrozziere, che permetterebbe agli automobilisti di riparare la macchina senza anticipare il costo della riparazione.
La lobby delle assicurazioni sta andando all’attacco delle carrozzerie e degli automobilisti. Stanno minando le basilari norme sulla concorrenza del mercato (L. 287/90 art. 2 e 3) violando altresì la libertà di impresa (art. 41 Cost.) e il principio di uguaglianza (art. 3 della Cost.) limitando la libertà di scelta del consumatore finale. L’obbligo de facto del risarcimento in forma specifica aggira quanto stabilito dalla sentenza della Corte Costituzionale del 19 giugno 2009 n. 180 che ha stabilito che l’indennizzo diretto è facoltativo e non obbligatorio.
In questo contesto fortemente critico per le carrozzerie, occorre evidenziare inoltre il problema della tariffa oraria riconosciuta alle carrozzerie convenzionate, che sono spesso costrette a lavorare con cifre da strozzinaggio. Questo costringerebbe i carrozzieri a risparmiare sul materiale, compromettendo qualità, sicurezza e riparazione a regola d’arte, caratteristiche indispensabili non solo per i carrozzieri ma in particolare per gli automobilisti. Cosa si chiederà attraverso gli Stati Generali convocati in Puglia, Calabria e Campania? Eliminare dai due provvedimenti citati quegli articoli che di fatto introducono l’obbligo al risarcimento in forma specifica e vietano il ricorso alla cessione del credito. Le confederazioni nazionali intendono inoltre ribadire il loro impegno nel depositare presso le Camere di Commercio le tariffe orarie di riferimento per le imprese dell’autoriparazione, che derivano da una analisi oggettiva e trasparente dei costi aziendali (la qualità al giusto prezzo), anche nell’intento di tutelare l’automobilista, finora spettatore passivo di questo processo. In sintesi, le Associazioni di categoria, i carrozzieri e gli automobilisti esprimono la loro ferma opposizione all’abolizione della cessione del credito nell’RC auto ed all’obbligo del risarcimento in forma specifica.
“Giù le mani dalle carrozzerie”, è questo l’appello che viene lanciato per scongiurare una rivisitazione del comparto ad uso esclusivo e funzionale delle esigenze delle compagnie assicurative. Con questo sistema monopolistico tante carrozzerie rischiano seriamente la chiusura con tantissimi operai costretti ad incrociare le braccia.