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Taranto: “il futuro dell’industria siderurgica in Europa è in gioco”, convegno la prossima settimana Comitato del settore siderurgico di IndustriAll Europe. Nei giorni scorsi manifestazione a Bruxelles, il caso Ilva al centro dell'attenzione

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Di seguito un comunicato diffuso dall’ufficio internazionale Fim-Cisl:

Lunedi 9 novembre IndustriAll Europe, insieme ai sindacati e lavoratori delle acciaierie del Regno Unito ha organizzato una manifestazione simbolica a Bruxelles di fronte alla sede del Consiglio Europeo. Si chiedono misure di emergenza per sostenere l’industria siderurgica europea.
Nel corso degli ultimi due mesi, l’industria siderurgica britannica ha perso 5.000 posti di lavoro, con conseguenze devastanti per l’economia e la dimensione sociale delle comunità locali coinvolte. A ciò si aggiungono gli 80.000 posti di lavoro persi nel settore in Europa dopo la crisi finanziaria iniziata nel 2008. Equivalgono a una riduzione di capacità produttiva pari 50 milioni di tonnellate di acciaio in meno di 7 anni, che rappresenta un quarto dell’industria siderurgica europea.

Le cause principali di questa situazione in Europa sono:
1. La sovra-capacità produttiva a livello mondiale, per cui ogni nuovo impianto inaugurato in Cina (o in qualsiasi altro paese) è sostitutivo di quelli esistenti
2. Le sovvenzioni e le pratiche sleali di dumping da parte di paesi terzi, nonché i prezzi bassi
3. Gli alti costi energetici e l’ambiziosa normativa ambientale.

La Cina, con capacità produttive in eccesso pari a due volte la dimensione della domanda di acciaio totale dell’Unione Europea, sta giocando un ruolo centrale. Sovvenziona ingiustamente la sua industria siderurgica, attua una politica di dumping vendendo i suoi prodotti in eccesso a prezzi di sotto a quelli di mercato, manipola la propria valuta per ridurre il costo delle sue esportazioni.

“Questo non può continuare. I ministri europei devono agire prima che sia troppo tardi”, ha dichiarato Bart Samyn, Segretario Generale aggiunto di IndustriAll Europe. “La siderurgia europea è la spina dorsale delle industrie manifatturiere europee e rimane un motore d’innovazione tecnologica vitale per la creazione di valore nei settori a valle. Inoltre, crea posti di lavoro qualificati, di qualità. E’ giunto il momento di agire per garantire la siderurgia europea e il futuro dei metalmeccanici e delle loro famiglie che dipendono da questo settore “.

Facciamo appello ai ministri europei affinché adottino rapidamente misure di emergenza per:

• Ristabilire uno stesso campo globale di gioco, con regole valide per tutti, aumentando la velocità e l’efficacia degli strumenti di difesa commerciale dell’UE.
• Rifiutarsi di concedere lo status di economia di mercato della Cina, fino a quando non riesce a soddisfare i criteri UE. I Governi di altri paesi e alcuni sindacati, come gli Steelworkers statunitensi, stanno lavorando per migliorare l’applicazione delle norme del commercio mondiale, attuando controlli più severi al fine di proteggere sia i lavoratori, sia l’ambiente e salvare l’industria siderurgica globale dal collasso.
• Assicurarsi che la politica climatica ed energetica, e soprattutto la riforma del sistema EU ETS, non porti a costi aggiuntivi per l’industria europea dell’acciaio, considerando che altre grandi economie non stanno intraprendendo sforzi analoghi nella lotta contro il cambiamento climatico.
• Mettere in atto misure temporanee con il sostegno pubblico, per far fronte a una situazione economica depressa, mantenendo l’occupazione e preservando la capacità di produzione di acciaio. A questo scopo deve essere ottimizzato l’utilizzo dei fondi nazionali, regionali ed europei esistenti. Inoltre, dovrebbero essere messi a disposizione fondi speciali per il sostegno al reddito dei lavoratori e delle loro famiglie che, fino ad oggi, sono state colpite.

L’industria siderurgica europea avrà un futuro solo se le imprese saranno in prima linea a livello globale negli sviluppi tecnologici e nell’innovazione. Al fine di recuperare competitività e capacità di investire a livello mondiale, il settore siderurgico europeo ha però bisogno di una prospettiva a lungo termine. I responsabili politico-istituzionali devono proporre misure mirate, tra cui la possibilità di introdurre un prezzo minimo per garantire questa stabilità per il business. “Chiediamo alla Commissione Europea di convocare nelle prossime settimane una riunione del Gruppo di alto livello sull’acciaio, in cui sono rappresentate anche le parti sociali, per discutere queste misure”, ha dichiarato Bart Samyn.

Per approfondire questi temi e coordinare l’azione sindacale in Europa, nei giorni 17-18 novembre a Taranto è in programma una riunione del Comitato del settore siderurgico di IndustriAll Europe, alla quale parteciperanno una cinquantina di rappresentanti sindacali e dei lavoratori provenienti da dodici paesi della UE.


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