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Parla italiano! Parla italiano! Caos Tares: per il sindaco di Martina Franca è polemica strumentale evidenziare il pastrocchio combinato a palazzo ducale. A proposito, visto che parla: e quella domandina da 51 giorni?

totò peppino

Siamo davvero ai livelli dell’esclamazione di Totò: parla italiano! Aveva scoperto che quel vigile parlava ed era entusiasta. Si complimentava pure. Ora ci si entusiasma anche qui. Complimenti, oddio, quelli non è il caso.

Clamoroso: il sindaco di Martina Franca ha parlato di Tares. Lo ha fatto nel modo suo, tacciando di polemica strumentale, chissà (perché è generico, tipo quando diede del ciarpame in consiglio comunale), quello che da qui è considerato un clamoroso, ennesimo, errore del Comune di Martina Franca per il quale lui, il sindaco, non ha chiesto neanche scusa (quello di Torino, che manco aveva sbagliato, ad esempio si è scusato con i suoi concittadini per il disagio creato). Ma facciamolo parlare, Franco Ancona, con le parole di seguito. Una volta che dice qualcosa sul tema, che facciamo, gli togliamo pure spazio?

Dunque: il comunicato del Comune si intitola chiarezza e trasparenza ecc. ecc. Cioè loro sono stati chiari. Vediamo come, tralasciando magar l’autocelebrazione sull’Imu, che l’anno scorso era stata deliberata scrivendo per cento invece di per mille (ma un giornalista cattivone, indovina chi, se ne accorse e loro, i bravi amministratori, dovettero cambiare in tutta fretta), un’autocelebrazione imbarazzante. Tares: ecco la chiarezza secondo Ancona e i suoi. Nel comunicato parte male, Ancona, con le date: lui parla di 6 settembre per una risoluzione ministeriale che la Soget, da lui incaricata per la comunicazione al pagamento, indica al 29 settembre. Chiamala chiarezza, questa. Cioè è proprio sfortunato, Ancona, con ‘sta storia della Tares. Non ne azzecca una. A proposito, sindaco: il 102 riportato nel comunicato non è disegno di legge, ma è decreto legge: lo riportate in tutti e due i modi, è il solito pasticcio. Sono due cose profondamente diverse, il disegno di legge e il decreto legge. E qui siamo ai livelli più bassi della conoscenza dei procedimenti legislativi. Scrivere poi che un disegno di legge, e non quel decreto come invece è nella realtà, dovesse essere convertito, è la catastrofe per chi si occupa di amministrazione pubblica. Zero meno meno. Altro che chiareza. Qua siamo a poche idee ma confuse.

Va be’, dai, non sottilizziamo e teniamoci questo documento prezioso. Ah, sindaco, visto che ha iniziato a parlare: a proposito, e quella domandina che le faccio da soli 51 giorni, che dice, una risposta a quella domandina la sa dare? Sa com’è, noio volevon savuar. E noio, in questa comunità di Martina Franca, siamo cinquantamila. E dobbiamo pagare quasi nove milioni e duecentomila euro, noio. (agostino quero)

Di seguito il comunicato diffuso dall’amministrazione comunale e che è attribuibile, in assenza di firme, al sindaco:

Una polemica strumentale per nascondere ai cittadini la responsabilità di chi, per togliere l’IMU sulla prima casa, ha tagliato i trasferimenti ai Comuni costringendo gli stessi ad aumentare la tassa sui rifiuti

 

 

 

La circolare del 6 settembre 2013 del Ministero delle Finanze sanciva il pagamento della maggiorazione della TARES a favore dello Stato (0.30 euro per metro quadro). Sarebbe stato poco prudente rendere subito operativa tale indicazione considerato che ciò avveniva mentre era ancora in discussione in Parlamento il Decreto Legge102 che ha introdotto, tra le altre cose, numerose novità proprio in materia di Tares. L’invio dei bollettini per il pagamento della maggiorazione è stata un’imposizione del Ministero chiarita definitivamente solo il 2 dicembre.

 

 

 

Il Governo aveva obbligato di passare, nel 2013, dall’imposta TARSU alla tariffa TARES,  calcolata sul principio “chi più inquina, paga”: più rifiuti si producono, ossia più elevato è il numero dei componenti del nucleo familiare, più alta è la tassa, sconfessando, così, il criterio della Tarsu basato esclusivamente sui metri quadri della abitazione. Criterio questo che rimane nella Tares solo nella parte fissa.

 

A Martina con il regime Tarsu la copertura dei costi del servizio rifiuti era per l’85% a carico dei cittadini e per il restante 15% a carico del Comune; con il regime Tares, invece, la copertura dei costi è totalmente a carico dei cittadini in quanto il Governo ha tagliato i trasferimenti ai Comuni per importi corrispondenti.

 

A fine ottobre il Governo comunica che è possibile ritornare al regime TARSU. Il Comune di Martina Franca, se avesse voluto lasciare l’imposta inalterata, avrebbe dovuto, comunque aumentare la Tarsu o l’IMU per un valore pari al differenziale Tares – Tarsu pari complessivamente a un milione e duecento mila euro.  E’ sembrato, invece, più opportuno lasciare invariate le aliquote IMU e, a differenza di altri Comuni che hanno portato l’aliquota al massimo, il Comune di Martina ha confermato le aliquote 2012.

 

 

 

Con lo slittamento dei Bilanci di previsione al 30 novembre viene data agli Enti locali anche la possibilità di modificare i regolamenti approvati; inserire, ad esempio, riduzioni, agevolazioni ed esenzioni sempre entro il 30 novembre a soli 15 giorni di distanza dalla scadenza del 16 dicembre.

 

Si potevano mandare bollettini ai contribuenti senza avere chiarezza di quelle che sarebbero state le decisioni assunte? A questo proposito, si ricorda che il Disegno di Legge 102 è stato convertito solo a fine ottobre, e il nostro Comune ha modificato il Regolamento, introducendo riduzioni ed esenzioni a fine novembre, agevolando le fasce più deboli: per i redditi da  0 a 3 mila euro è prevista l’esenzione totale della TARES; per i redditi dai 3 ai 6 mila euro il pagamento del 50% della tassa.

 

Inoltre, il DL 35, dava la possibilità agli Enti locali di definire in piena autonomia la scadenza delle rate, e lo stesso Ministero delle Finanze dava l’opzione ai Comuni di far slittare il conguaglio al 2014. L’ennesima circolare del 2 dicembre ha ribadito che, al di là delle scelte dei Comuni, la maggiorazione, che finirà interamente nelle casse dello Stato, va pagata entro il 16 dicembre.

 

 

 

Per chi pagherà in ritardo non ci saranno sanzioni; saranno applicate le disposizioni previste nel regolamento, tra cui il cosiddetto ravvedimento operoso che dà la possibilità di pagare quanto dovuto con uno 0,2% in più giornaliero, entro il 14esimo giorno dalla scadenza. Per non gravare ulteriormente sui cittadini nei pagamenti di dicembre, il Comune di Martina Franca ha deciso di lasciare il conguaglio dell’ultima rata della Tares a febbraio.

 

 

L’Amministrazione si è mossa in tempi strettissimi con una normativa schizofrenica e priva di chiarezza. La legislazione è stata quest’anno a dir poco convulsa, confusa e tutta da interpretare. Basti pensare che tra Tares e Imu si è  assistito a quasi 50 modifiche. E non è un caso che Sindaci, sindacati e perfino l’ordine professionale dei commercialisti sono in agitazione perché gestire la fiscalità locale in questo anno è stato davvero difficile. Si è agito con la massima chiarezza e trasparenza possibile pur in un quadro così caotico. Non sono state aumentate le imposte, non si è  aumentata l’IMU, né tanto meno i cittadini di Martina andranno a pagare la mini Imu entro il 16 gennaio, come sta accadendo in altre realtà. Positiva, quindi, si è dimostrata la scelta fatta lo scorso anno di non aumentare l’IMU sulla prima casa.

(foto: scena del film “Totò Peppino e la malafemmina”, fonte la rete)

LONA


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8 Comments

  1. chi sa com’è ha dimenticato di scrivere l’aumento Tares del 34% e rotti!!! forse sono andati completamente nel pallone? Sa Direttore, forse è per questo che non risponde, perchè quando da una risposta, peggiora la situazione!!!

  2. Mia figlia di cinque anni ha imparato a porre la propria firma sotto i suoi fantasiosi e ininterpretabili scritti. Questi esperti di diritto amministrativo, sotto i loro fantasiosi comunicati, non hanno il coraggio neanche di provi una firma. Povera Martina Franca!!!!!

  3. E’ colpa del governo.
    E’ colpa del sindaco.
    E’ colpa del governo!
    E’ colpa del sindaco!
    E’ colpa del governoooo!
    E’ colpa del sindacoooo!
    Si vede che sono entrambi PD

  4. Per cortesia…..
    1. Lo 0,2% per i primi 14 gg. di ritardo (più interessi legali giornalieri) è sempre una sanzione, che aumenta al 3% dal quindicesimo al trentesimo giorno di ritardo e al 3,75% dal trentunesimo al trecentosessantacinquesimo giorno di ritardo, sempre e comunque più interessi legali giornalieri; ravvedimento sprint,breve o lungo che sia, sempre di sanzioni si tratta!
    2. Perché a maggio c.a. si è acquistato un nuovo mega super software per la gestioni dei tributi, quindi presumibilmente in grado di stampare gli avvisi bonari e gli F24, e poi si è incaricata (?) la SOGET per postalizzare?
    – Quanto è costato il nuovo mega super software?
    – Come è stata incaricata la Soget, con quale atto amministrativo?
    – Il corrispettivo per il nuovo servizio – fuori contratto – fornito dalla SOGET al comune di Martina Franca è stato determinato? e come?
    – L’acquisto del software e l’incarico alla Soget ha raddoppiato i costi per la riscossione del TARES?
    3. Dopo il caso TARES come si intende affrontare il caso ICP (Imposta Comunale Pubblicità) per la quale non si ha traccia della Delibera di approvazione del regolamento comunale e le tariffe sono state aumentate dopo il 26/06/12 nonché dopo il DL 83/12?

  5. Il Sindaco ha parlato…
    Totò: Allora facciamo così: due fischi…
    Peppino: Tre pernacchie
    (Dal film: “Totò Peppino e la dolce vita”)

    1. …ma almeno Totò ci faceva ridere. Questo, ci fa piangere e, in fatto di (commento moderato in questa parte) penso se ne stia prendendo un bel po’ (spero almeno ne siano coscienti)……e la vita ce la sta rendendo amara….e sono d’accordo con la signora Amalia; credo anche io che non dà una risposta perché, nella sua incapacità, facendolo, peggiorerebbe la situazione!!!
      Direttore, ritengo che per Lei e la cittadinanza, a questo punto, il suo silenzio è sinonimo di risposta fin troppo chiara, per le conclusioni di cui sopra.

      1. Grazie per il suo intervento. Mi riferisco solo all’ultimo capoverso del suo commento: ma io lo so, che quel silenzio parla più di ogni discorso. E non lo so soltanto io. Altro che. (agostino quero)

  6. Ho riletto (con pazienza) tutto il comunicato del sindaco.
    Arrivo (a fatica) a 8 righi dal termine: leggo che “NON SONO STATE AUMENTATE LE IMPOSTE”.
    Rileggo perché non mi sembra vero.
    Ma c’è scritto proprio così!
    Delle due, una: o é falso l’aumento del 34% oppure il comunicato del Sindaco è come i soldi del monopoli.

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