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Acciaierie d’Italia, vertice al ministero “ennesima dichiarazione d’intenti” secondo Usb mentre per Uilm “dieci anni un’eternità” Sindacato deluso: nessuna risposta
13 Dicembre 2021
Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Usb:
L’ incontro odierno presso il Ministero dello Sviluppo Economico ha dimostrato che USB ha sempre avuto ragione.
Il tavolo, iniziato intorno alle 14.00 e definito da qualcuno addirittura preliminare, non ha permesso in alcun modo di valutare concretamente il “piano” di Acciaierie D’Italia.
Abbiamo assistito solamente ad un’azienda che ha posto una serie infinita di pregiudiziali e condizioni per poter andare avanti (su un piano che si svolgerebbe in un arco temporale di 10 anni) partendo dal dissequestro degli impianti, passando per la questione energetica e finendo col porre la questione di un accordo sindacale che discuta di come gestire l’occupazione.
USB ha ribadito che l’unica discussione possibile è quella che salvaguardi il reddito e l’occupazione di tutti i lavoratori, compresi quelli di Ilva in AS, neanche menzionati in questo tavolo, e le società in appalto che non sono più in grado di pagare gli stipendi, e a maggior ragione la tredicesima mensilità.
Non ci accontentiamo di favole ed abbiamo ribadito che la questione doveva essere affrontata in un quadro di accordo di programma con la totale dismissione delle fonti altamente inquinanti e abbiamo espresso la necessità di un intervento legislativo straordinario per gestire il quadro reddituale e occupazionale dentro al contesto straordinario della transizione ecologica ed il rilancio industriale della siderurgia.
Il Governo si assuma le proprie responsabilità e se le assuma fino in fondo.
Sasha Colautti Usb Nazionale
Franco Rizzo Usb Taranto
Fabio Ceraudo USB Genova
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Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Uilm:
“Continuiamo a ricevere piani o progetti di aggiornamento, l’ultimo a luglio, mentre la situazione dell’industria siderurgica è in continuo cambiamento. Noi dobbiamo provare a gettare il cuore oltre l’ostacolo. Un piano di dieci anni come quello che ci è stato a grandi linee accennato, di cui quindi non conosciamo i dettagli, è una eternità e la situazione impiantistica intanto è disastrosa, gli impianti si fermano e i lavoratori vengono messi continuamente a rischio”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, a margine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico su Acciaierie d’Italia.
“Il tema che ho posto al tavolo è innanzitutto capire se noi vogliamo che ci sia una giusta transizione verso la decarbonizzazione – spiega Palombella – perché è chiaro che su questo siamo tutti d’accordo, ma la decarbonizzazione non si fa in un giorno. L’insidia non è la magistratura – continua – perché con questo trend gli impianti si fermeranno prima, questa è la verità. L’industria siderurgica ha bisogno di investimenti continui”.
“Al momento – dice il leader dei metalmeccanici della Uil – abbiamo migliaia di lavoratori in cassa integrazione, le ditte terze non vengono pagate e i lavoratori di Ilva in As non sono stati neanche considerati. Siamo in grado di assicurare un futuro a questi lavoratori? Quando iniziamo? L’unica certezza ce la può dare il rifacimento dell’altoforno 5, con tecnologie innovative a zero impatto ambientale come previsto dall’unico accordo sindacale del 6 settembre 2018, altrimenti diciamoci con chiarezza che possiamo già passare al piano b”.
“E per quanto riguarda il dissequestro – aggiunge Palombella – occorre fare gli investimenti necessari affinché ciò avvenga, diversamente è chiaro che il giudizio della magistratura sarà negativo. Ma noi dobbiamo fare quello che tocca a noi per arrivare a quell’appuntamento con un piano credibile. Il messaggio di speranza di Bernabè è positivo – conclude – ora inizia un confronto per discutere e approvare un piano che deve davvero tutelare ambiente e occupazione”.