Di seguito un comunicato diffuso da Luigi Quinto:
Il Comune di Taranto non può imporre ai proprietari dei terreni su cui insiste la discarica Vergine la bonifica delle aree.
E’ questo il principio affermato dal TAR di Lecce che, con ordinanza pubblicata questa mattina, ha accolto il ricorso cautelare proposto dall’Avv. Luigi Quinto nell’interesse dei sig.ri Vergine Giuseppe, Vergine Giovanna, Vergine Anna Maria e Vergine Dino avverso il provvedimento con il quale il Sindaco del Comune di Taranto aveva imposto ai proprietari alcuni interventi di bonifica consistenti, tra l’atro, nella rimozione immediata del percolato.
Il TAR ha osservato come manchi un accertamento di una qualche responsabilità dei proprietari nella causazione del danno ed altresì come la responsabilità costituisca il presupposto indefettibile per imporre un obbligo di bonifica in virtù del principio di derivazione comunitaria del “chi inquina paga”.
Sono quindi liberati da ogni obbligo i proprietarie dei terreni della discarica Vergine.
L’ordine di bonifica resta invece valido ed efficace nei confronti del gestore dell’impianto, la società Vergine srl, che al di la dell’omonimia non ha nulla a che vedere con i proprietari dell’area e che fa capo ad un imprenditore di Firenze.
Il problema è che, da quanto è dato sapere, la società concessionaria non dispone di risorse finanziarie adeguate ad adempiere all’ordine di bonifica per il cui completamento sono necessari ca. 20 milioni di euro. Problema aggravato dalla Provincia di Taranto che nel 2014 ha disposto la restituzione delle garanzie finanziarie prestate dal gestore. Garanzie mai ricostituite.
Non sembra quindi esserci alternativa se non quella di ricercare un altro imprenditore che possa subentrare nella gestione sobbarcarsi l’onere di bonifica. In ogni caso, non bisognerà ripetere l’errore di consentire l’esercizio dell’impianto in assenza delle fideiussioni.