Che il Pd stia diventando un’organizzazione piuttosto litigiosa è testimoniato a tutti i livelli, da quello nazionale ai localismi (si veda il caso di un candidato alle comunali di Carosino), Ora c’è un caso nuovo, quello della nomina dei delegati all’assemblea regionale di dopodomani, in cui si eleggerà il segretario nazionale del partito.
Martina Franca: Magda Balsamo, che è consigliera comunale eletta nella lista Pd, è anche componente del direttivo sezionale Pd. O meglio, lo era, perché stamani si è dimessa dal direttivo. Motivo, scritto nella lettera inviata al segretario sezionale e agli altri organi del partito: il metodo democratico, nella scelta dei delegati all’assemblea regionale, è stato democratico solo a parole. Calati dall’alto, senza alcun dibattito interno al direttivo, e dire che proprio la Balsamo chiedeva si svolgesse un’assemblea degli iscritti per scegliere. Voleva questo perchè “è una decisione alla quale dovevano partecipare tutti” racconta. Invece no: due nomi calati dall’alto, ovvero il capogruppo consiliare e la vicesegretaria (e originariamente non era manco lei, poi il nome è spuntato fuori su un giornale) e a quelli del Pd martinese, deve andare bene così. Per forza. “E io che ci sto a fare in un’organizzazione del genere?” dice Magda Balsamo.
Lei si dimette ma le acque sono agitate un po’in generale, perché anche altri non hanno preso bene l’evoluzione della vicenda. C’è una particolarità; siccome è consigliera comunale, la Balsamo nel direttivo si trova di diritto. Come se adesso dicesse, il diritto di far prendere decisioni sulla mia testa, no grazie.
Uno si dimette poco (dal direttivo) ma non lascia il partito. Le accuse sono gravi e salvo che non si abbia voglia di essere “richiamati”, le accuse sono sufficienti per passare all’opposizione. Diversamente è aria fritta, neanche una piccola notizia.