Raffaele Fitto, oggi pomeriggio a Taranto (con lui il deputato nazionale Gianfranco Chiarelli e vari altri esponenti istituzionali del territorio) ha detto qual è, dal suo punto di vista, l’essenza della sua candidatura al parlamento europeo. Il momento è di difficoltà, per il partito, e chi può mettersi al servizio e dare il meglio di sé ha il dovere di farlo. Con lealtà, non come chi se n’è andato a fondare altri movimenti o chi ora dà luogo al fuggi-fuggi, o chi in onda dice alcune cose, e fuori onda ne dice altre (chiaro riferimento al dialogo carpito Toti-Gelmini sulle condizioni di Berlusconi).
Quella di Fitto è una candidature che gli serve per vincere su due livelli: l’affermazione di Forza Italia alle europee e l’affermazione sua in seno a Forza Italia, dopo un ricambio che è sembrato un po’disordinato, con un accantonamento forse prematuro di chi, per quindici-venti anni, ha tirato la carretta. Ma, ribadisce Fitto, è soprattutto una candidatura di servizio: prima Berlusconi ha dato tanto a noi tutti, adesso bisogna ricambiare.