Di seguito il comunicato:
Sono Dainef Tomescu, per tutti Daniel. Sono nato in Romania nel 1966. Appartengo alla minoranza Rom. Mi sono trasferito a Bari nel 1999 con mia moglie Ligia e i miei figli per motivi di sopravvivenza economica. Vivo nel campo rom di Bari Japigia del Comune di Bari dal 2005 dove sono responsabile. Ho lavorato in questi anni per sottrarre all’ elemosina i bambini della mia comunità avviandoli all’ istruzione scolastica e per organizzare una forma di lavoro autonomo.
Mi Candido al consiglio comunale di Bari per migliorare la condizione rom a partire dalla città di Bari che sento mia da tempo”.
Sono Ligia Tomescu, sono nata in Romania e vivo da 20 anni a Bari. Appartengo alla minoranza Rom e abito con la mia famiglia nel campo del Comune di Bari Japigia. Ho conseguito con orgoglio da adulta la licenza media che mi ha permesso di essere apprezzata e di diffondere la cultura rom tra gli studenti della scuola serale. Mi Candido al consiglio. Comunale di Bari perché sento di appartenere a questa città e desidero impegnarmi per essere al fianco delle tante donne invisibili per un loro riscatto civile e sociale”
Sono state queste le frasi pronunciate da Daniel e Ligia Tomescu che vivono in baracche nell’unico campo rom autorizzato dal Comune di Bari nella estrema periferia del quartiere Japigia a ridosso della tangenziale , in un video realizzato in “casa” con il cellulare che ha fatto da cornice agli altri 34 video dei candidati della lista civica di sinistra “Bari Bene Comune” a sostegno del sindaco Antonio Decaro , nella serata di presentazione ufficiale a Bari del 10 maggio in una sala affollata del cinema Galleria nel centro di Bari.
Stupore e mutismo negli ambienti della politica barese, hanno suscitato queste candidature senza precedenti nel panorama di una competizione elettorale del capoluogo della Regione Puglia.
Le candidature sono una richiesta di presa di parola di una comunità della minoranza rom in una città del sud, Bari, che dello “straniero” ne ha fatto il suo simbolo con la venerazione del protettore.
Bari è una città dotata degli antidoti antirazzisti e antifascisti, che per le sue caratteristiche culturali di comunità aperta sancita al primo punto dello statuto comunale, ha in sé tutti gli elementi che dovrebbero lasciare spazio alla inclusione di due persone rom in una competizione elettorale.
Le candidature sono sostenute da due volontari impegnati nell’attivismo dei diritti umani , Corsina Depalo , presidente dell’associazione interculturale di volontariato Eugema, al fianco delle donne rom per dare loro l’opportunità di conseguire un titolo di studio, dei minori, per sviluppare abilità e competenze al pari di tutti i bambini fuori dal campo e soprattutto per aver promosso la proposta di legge nazionale per il riconoscimento della minoranza linguistica rom con la Fondazione Romanì Italia ; Matteo Magnisi impegnato tra l’altro sul versante dell’inserimento lavorativo dopo aver realizzato nel 2008 la prima cooperativa sociale rom in Puglia “Artezian”.
L’autodeterminazione della comunità rom stanziale di Bari Japigia trae origine da un lungo processo di inclusione che trova oggi in Ligia e Daniel Tomescu le persone consapevoli per un percorso di responsabilizzazione civica verso un nuovo progetto di vita e per un futuro migliore a partire dalla condizione abitativa che affermi:
– Il NO secco a sgomberi senza soluzioni alternative;
– Il superamento della dimensione del campo con soluzioni diversificate e condivise (Modello dell’Housing first: prima di tutto la casa).
La competizione elettorale a Bari è entrata nel vivo. Sapranno i baresi cogliere lo sforzo di
queste nuova occasione nello scenario politico elettorale senza pregiudizi e discriminazioni?
I commenti razzisti nei confronti delle due candidature successivi alla presentazione ufficiale del 10 maggio della lista hanno indotto il coordinamento della Lista civica Bari Bene Comune a depositare oggi alla Questura di Bari un esposto a tutela delle stesse candidature e della comunità Rom di Bari Japigia.