Un operatore della Protezione civile è stato arrestato e posto ai domiciliari dai Carabinieri forestali di Lecce perché avrebbe appiccato il fuoco nel bosco Guarini, in area di Tricase, provocando un incendio che ha distrutto 1,5 ettari di superficie.
L’attività investigativa posta in essere è stata svolta attraverso una preliminare analisi storica degli eventi incendiari boschivi di plausibile matrice dolosa che si sono succeduti nella zona negli ultimi 10 anni con analoghe dinamiche e negli stessi giorni durante il periodo estivo, nonché mediante applicazione di un metodo scientifico denominato “metodo delle evidenze fisiche” (m.e.f.) che ha consentito di individuare con precisione i punti di innesco dei predetti incendi; tale analisi ha quindi portato i carabinieri forestali ad installare in loco un sistema di videosorveglianza occultato, in prossimità delle vie di accesso al “bosco guarini”, attività che ha permesso di immortalare l’uomo che, attorno alle ore 9 del 2 agosto scorso, giungendo in zona con un’auto imboccava la stradina di accesso al bosco e, fermatosi in corrispondenza di un varco di accesso, scendeva all’auto e, addentrandosi nel bosco, verosimilmente ne appiccava il fuoco, allontanandosi poi velocemente dalla zona.
La Procura leccese evidenzia che “oltre a cagionare la distruzione della porzione di bosco in un’area di particolare pregio ambientale e paesaggistico”, l’incendio è stato appiccato “in una zona attigua alla strada provinciale 344 e in prossimità dei centri abitati, con potenziale pericolo per la pubblica incolumità”. Particolarmente allarmante per gli investigatori “appare poi la circostanza che l’indagato è un operatore di protezione civile abitualmente impiegato proprio in operazioni di spegnimento di incendi boschivi e come tale, consapevole dei danni che il fuoco può provocare al bosco”. (leccesette.it)