Di seguito un comunicato diffuso dall’associazione gruppo Horeca:
Egregio Signor Sindaco Franco Ancona,
Come è a sua conoscenza l’Associazione gruppo Horeca MF aps raggruppa un numero considerevole di attività della ristorazione e del beverage della nostra cittadina che con enormi sacrifici portano avanti le proprie aziende tentando di creare profitti, come è normale in qualsiasi attività.
Secondo il nostro parere questo è il più scoordinato e confusionario DPCM emanato dal Presidente del Consiglio, senza entrare nel merito delle varie prescrizioni, non considerando la realtà del nostro territorio nazionale ma , probabilmente, portando come riferimento il nord della nostra Italia dove le attività hanno un orario continuato e tutte chiudono alle dalle 18,00 alle 19,00 per poi dedicarsi alla famiglia ed al divertimento. In questo caso le ore 21,00 previste dal decreto ci possono stare tutte come anche le 24,00 come orario culmine delle attività di ristorazione e beverage.
Diversamente dal 70% del resto della Nazione dove i negozi chiudono alle 21,00!
A questo punto noi le formuliamo una richiesta ben precisa:
Per tutta la durata del DPCM chiudiamo tutte le attività diverse dal mondo Horeca alle 19,00 e chiedendo agli esercenti di fare orario continuato.
Se dobbiamo iniziare dal basso lo facciamo, le chiediamo un atto di coraggio, come è nel suo stile, di dare seguito alla nostra richiesta. Siamo sicuri che altre cittadine si adegueranno e finalmente riusciremo ad unire L’Italia!
La nostra non vuole essere una provocazione, non è nel nostro modus operandi, ma una constatazione della realtà, un adeguamento più vivibile ad altri territori diversi dal nostro .
Continuare ad essere colpiti come categoria non ci stà bene se consideriamo che nella campagna elettorale appena trascorsa ci sono stati migliaia di episodi di assembramento, spiagge senza controllo e locali che non hanno seguito le regole. Ciò consentito anche dalla mancanza di controlli tanto paventato ma non realizzato. Facciamo un mea culpa di alcune sporadiche unità del nostro settore ma non siamo gli unici responsabili.
Ancora adesso i trasporti in generale e quelli scolastici in particolare sono nel pieno caos. Molti servizi non possono essere utilizzati dai cittadini per varie problematiche.
Viene colpevolizzato un settore produttivo molto rilevante costringendo molte piccole attività alla chiusura definitiva, considerato anche che le varie tasse, comunali e nazionali, sono solo state posticipate ed è prossima la resa dei conti e non avendo introiti non sarà possibile onorare.
Bloccare gli eventi collegati ai matrimoni ed addirittura bloccare, anzi “ consigliare “, condizionando i rapporti fra persone dello stesso nucleo familiare è demenziale.
Nelle nostre sale di ricevimento il distanziamento interpersonale esiste di fatto. Al nord i matrimoni vengono celebrati fra 30 / 40 persone normalmente, da noi 30 sono i camerieri!
Per concludere siamo disponibili ad incontrarla, ove lo ritenga utile, invitando anche i vari rappresentanti sindacali e del settore per poter mettere in atto questa nostra richiesta.