“C’è un miglioramento percepibile ma la lunga crisi economica ha approfondito le distanze tra le macro aree del Paese. Le famiglie delle regioni meridionali, in particolare, fanno fatica ad uscire dalle difficoltà, recependo dopo e più debolmente delle altre i segnali di ripresa. Da questo punto di vista è apprezzabile il piano straordinario di interventi previsto per il Mezzogiorno nella Legge di Stabilità: ma in passato ce ne sono stati altri, rivelatisi alla fine quasi tutti inefficaci. Dobbiamo cambiare passo: ora serve un approccio strutturale, che favorisca le attività, come quelle commerciali, turistiche e culturali, che non possono delocalizzare”. Questa l’analisi di Confesercenti, a commento dei numeri sull’indice di solidità economica percepita, misurato da SefConfesercenti Swg. A ottobre, su base 100, è stato di 58, in media nazionale, in aumento di due punti rispetto al mese precedente e ai livelli più alti da dicembre 2013. Ma al sud è tutt’altro che così: sempre Confesercenti evidenzia che il 16 per cento delle famiglie meridionali non arrivano alla fine del mese.