Di Francesco Santoro:
«La programmazione nel periodo intercritico ha consentito all’Asl di reggere l’impatto della seconda ondata e si è sviluppata su più livelli: adeguamento strutturale, assunzioni, investimenti per dotazione tecnologica e protocolli operativi di gestione dei pazienti in fase di dimissione per garantire il turn over e liberare posti negli ospedali». Lo ha detto il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale, Antonio Sanguedolce, questa mattina, nel corso dell’incontro (virtuale) tra i sindaci dell’area metropolitana di Bari e le autorità sanitarie convocato per fare il punto della situazione sulla pandemia da Covid-19.
Il management dell’Asl parla di «analisi dettagliata dell’evoluzione da marzo a oggi supportata da dati epidemiologici su base provinciale», assieme a tutte le attività ospedaliere, del «dipartimento di Prevenzione e dei distretti, messe in campo a contrasto dell’emergenza Covid, seguita da un confronto sulle prospettive future», si legge in una nota stampa. Cosa è accaduto in provincia di Bari e qual è la situazione attuale? Si è verificato un «progressivo aumento dei casi dalla prima ondata a marzo alla seconda attualmente in corso, dimostrando però anche una flessione nel corso delle ultime tre settimane. Nello studio attento della emergenza sanitaria sono stati presi in esame diversi indicatori, oltre che la sua diffusione per fasce di età».
Stando all’Asl di Bari, il momento più delicato è stato «fra giugno e settembre, quando la direzione strategica ha mantenuto attive in tutti i suoi ospedali le zone di osservazione con percorsi dedicati pronti ad accogliere pazienti Covid. Il mantenimento di queste zone ha favorito la riconversione lampo delle strutture avvenuta poi a novembre- commentano i vertici aziendali-. Nei mesi estivi sono state, inoltre, programmate e accelerate le assunzioni e sono proseguite le acquisizioni di dotazioni tecnologiche, oltre alla formazione continua degli operatori».
Fondamentale il ruolo del dipartimento di Prevenzione, che «garantisce l’esecuzione di 3.100 tamponi al giorno per un totale di 22mila tamponi settimanali», afferma l’Asl. Alle attività di contact tracing, contenimento del contagio e sorveglianza sanitaria sono stati destinati «206 operatori, tra cui medici, infermieri, assistenti sanitari, tecnici della prevenzione». Per quanto concerne la rete ospedaliera, invece, l’Azienda sanitaria «sta procedendo all’attivazione di ulteriori 50 posti letto al “San Paolo” di Bari e a Putignano, oltre ai 324 già operativi». Mentre si lavora per completare le «Usca con l’ingresso di nuovi 140 medici a supporto di quei pazienti Covid che non necessitano di ospedalizzazione».
Intanto domani mattina alle 11.30, si terrà la cerimonia di accensione dell’albero di Natale nel piazzale del Policlinico Riuniti di Foggia. «L’iniziativa è stata proposta dai “Clown Dottori” dell’associazione “Il Cuore” di Foggia, diretta da Iole Figurella ed è stata autorizzata grazie alla grande sensibilità del commissario straordinario della struttura ospedaliera, Vitangelo Dattoli», si legge in una nota della direzione generale.
Si tratta «di un piccolo abete vero per poter essere poi piantato affinché le sue radici continuino a crescere, a simboleggiare la vita che continua. Allestito nel cortile del Policlinico Riuniti, davanti la palazzina degli uffici amministrativi, l’albero è decorato con palline speciali, realizzate a mano dai “Clown Dottori” e dedicate soprattutto ai degenti che in questi giorni sono ospiti dell’ospedale, per far vivere loro il significato ed il clima del santo Natale. All’iniziativa hanno
contribuito anche i bambini di alcune scuole di Foggia, Lucera e Ordona».