DI Nino Sangerardi:
Una domenica sera di notevole cultura quella del 15 dicembre 2024 nei magnifici saloni di Palazzo Malvinni Malvezzi, all’interno della mostra fotografica “La Passione di Matera, Pasolini1964 Gibson2004”.
Un doppio appuntamento con l’arte che vedrà alle ore 18:30 l’inaugurazione della mostra dello scultore materano Bruno Taddeo, artista e amico fraterno di Domenico Notarangelo. Alle 20:00 un omaggio a Pier Paolo Pasolini e alla musica popolare con lo spettacolo “La Lingua Madre”, presentato dal Vania Palumbo Trio composto dai musicisti Vania Palumbo, canto e percussioni, Angela Lacalamita, liuto e chitarra e Maurizio Ria, viola da gamba e viella.
“Insidentro, Scolpire nel tufo: un viaggio nella pietra” di Bruno Taddeo è un’idea di mostra che nasce da lontano.
“Era sul finire degli anni Ottanta del secolo scorso—ricorda Peppe Notarangelo, presidente Associazione Pier Paolo Pasolini Matera organizzatore dei due eventi culturali– quando Domenico Notarangelo conobbe Bruno Taddeo. Restò molto impressionato dalle abilità e dalle idee di Bruno e ne colse probabilmente il talento artistico, stimolandolo fin da subito a sperimentarsi. Cominciò così un percorso che non si è più interrotto. Già dai primi esperimenti si evidenziò l’istinto, la tendenza a scolpire la pietra al suo interno, dentro, così come da sempre gli abitanti dei sassi hanno fatto per costruire, scavando, questa città.
Vedere all’interno, inside, dentro, le pietre di Bruno è una vera scoperta. È lo spazio interno che dà fisicità e significato alla monumentalità dei castelli, delle cattedrali, dei caseggiati, delle torri e dei fortini emersi dai blocchi grezzi del tufo. L’interno, il dentro, l’inside, è l’anima della sua opera”.
Lo spettacolo “La Lingua Madre” prende spunto ed è dedicato ad uno dei più grandi interessi di Pier Paolo Pasolini: la cultura popolare.
Esplora la musica tradizionale italiana con una particolare attenzione a quella meridionale e, in particolare, pugliese. E’ noto, infatti, che Pasolini, visitando il Salento in occasione della sua ultima partecipazione a un dibattito pubblico presso il liceo leccese “G. Palmieri”, manifestò grande interesse per i canti in griko, che ebbe modo di ascoltare dal vivo nell’esecuzione semplice e autentica di cantori non professionisti, rimanendone profondamente colpito.
Nello spettacolo canti d’amore, di nostalgia, di rivalsa sociale e antiche leggende si intrecciano con testi selezionati dall’autrice e si alternano alla musica in un dialogo che tratteggia la complessa e variegata personalità di Pier Paolo Pasolini.
Lo spettacolo “La Lingua Madre” è presentato dal Vania Palumbo Trio composto dai musicisti Vania Palumbo, canto e percussioni, Angela Lacalamita, liuto e chitarra e Maurizio Ria, viola da gamba e viella ed è un omaggio a Pier Paolo Pasolini e alla musica popolare.
Prende spunto da un evento che vide Pasolini protagonista, in Puglia, di alcuni incontri di alto valore culturale.
Il progetto è dedicato, in particolare, ad uno dei grandi interessi dell’Autore, la cultura popolare, ed esplora la musica tradizionale italiana con una particolare attenzione a quella meridionale e, in particolare, pugliese.
Pasolini, visitando il Salento in occasione della sua ultima partecipazione a un dibattito pubblico presso il Liceo leccese “G. Palmieri”, manifestò grande interesse per i canti in griko, che ebbe modo di ascoltare dal vivo nell’esecuzione semplice e autentica di cantori non professionisti, rimanendone profondamente colpito.
“Nello spettacolo—rileva Notarangelo– canti d’amore, di nostalgia, di rivalsa sociale e antiche leggende si intrecceranno con testi selezionati dall’autrice del progetto, che si alterneranno alla musica in un dialogo che cercherà di tratteggiare uno dei tanti aspetti della complessa e variegata personalità dell’Autore.
Al centro del progetto vi è la voce che si manifesta con canto e narrazione, accompagnata da strumenti classici e di origine popolare o antichi, nella ricerca di un’interpretazione il più possibile vicina alla freschezza della musica popolare.
Un progetto che ha dato vita a una produzione discografica dal titolo “Canzoni in forma di rosa”, ascoltabile su piattaforma e disponibile in formato fisico.
Parte integrante dello spettacolo è il cortometraggio musicale “E Glossa Ti Mana” (tradotto dal Griko, La Lingua Madre), vincitore del bando Puglia Sounds Producers 2023, che trae ispirazione dalla già citata visita dI Pasolini a Lecce.
Il cortometraggio è girato in gran parte nei luoghi che ospitarono Pasolini in Salento e propone alcuni canti in Griko, ma non solo, traducendo in musica e immagini il pensiero del Poeta riguardo alla musica popolare”.