Ieri Antonio Decaro, candidato alle primarie del centrosinistra per l’elezione del nuovo sindaco di Bari, si è presentato in una conferenza stampa. E ha detto quello che non farà: rimpasti, tavoli, e ha snocciolato un vasto campionario del gergo della crisi politica. Il giorno prima, sempre in ambito che può essere del centrosinistra, si era presentata Desirée Digeronimo, che è sostenuta da quattro liste civiche e che dice di voler fare le sue primarie con la gente. Invece Giacomo Olivieri, altro candidato in zona-centrosinistra, in un comunicato ha detto la sua a proposito di regole delle primarie che devono essere il più possibile allargate alla partecipazione popolare, chiede che si svolga un vertice del centrosinistra per mettere tutto a punto, e lancia l’idea di un conto corrente trasparente affinché siano rese pubbliche tutte le spese della campagna elettorale.
Altro versante: centrodestra. Ncd, che è l’acronimo di Nuovo centrodestra, ha indetto per venerdì una riunione di coalizione, per stabilire le modalità di scelta del candidato sindaco. Domenico Di Paola, che in campagna elettorale è già da settimane, ha detto di no: non ci vado. E non già perché, spiega, mi senta già candidato sindaco di tutti. Io sono espressione di forze civiche, quindi non c’entro con queta riunione del centrodestra. Come se Forza Italia, che lo ha scelto, fosse una lista civica.
A proposito di Forza Italia, Raffaele Fitto ha bloccato praticamente Silvio Berlusconi. Attento a non umiliare la classe dirigente del partito, l’ammonimento del salentino nei confronti del leader. Questo perché Berlusconi aveva scelto come coordinatore Giovanni Toti, finora direttore del tg4.
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