Antonio Fernando Greco, cinquantottenne imprenditore edile di Crispiano, l’1 febbraio scorso fu preso a fucilate da un suo dipendente che pensò così di risolvere una controversia economica. Si salvò la vita perché con la cinta bloccò l’emorragia, ma non si salvò una gamba, che venne amputata.
Il feritore è in carcere, si è celebrato il processo. Antonio Fernando Greco vive un’altra esistenza, fatta di una gamba artificiale per esempio. Gamba artificiale provvisoria perché l’arto definitivo non sarà applicato se non quando si sarà completamente rimarginata la ferita dopo l’amputazione. Il livello di difficoltà che Greco deve sopportare è questo.
L’8 gennaio Antonio Fernando Greco è stato sottoposto a visita medica a Martina Franca, da parte della commissione (la numero cinque) per la concessione del contrassegno invalidi da mettere in automobile. La commissione, racconta Greco, ha negato il pass perché non ha ravvisato gli estremi per la concessione.
A uno senza una gamba.
Stamani Greco ha tenuto una conferenza stampa per spiegare quella che ritiene un’odissea nella burocrazia.
Dall’Asl avranno avuto delle buone ragioni per il diniego e sarà urgente esprimerle, per non far pensare a tutti che negare a un uomo con una gamba sola il pass invalidi è una cosa assurda e vergognosa.