Di seguito un comunicato, corredato da foto, diffuso dai responsabili:
A pochi giorni di distanza dalla doppia replica di (H)Amleto, sabato 15 e domenica 16 febbraio, la salentina Factory Compagnia Transadriatica torna nella Sala Grande del Teatro Franco Parenti di Milano con “Diario di un brutto anatroccolo“. La prestigiosa realtà, fondata nel 1972 e diretta da Andrée Ruth Shammah, è da sempre punto di riferimento per la sperimentazione e l’avanguardia teatrale. I due spettacoli affrontano il rapporto tra teatro e disabilità, esplorando i temi dell’identità, della diversità e dell’integrazione con un linguaggio semplice, innovativo ed evocativo. Questi elementi sono diventati il fulcro della poetica della compagnia diretta dal regista e drammaturgo Tonio De Nitto, segnandone profondamente il percorso artistico negli ultimi anni.
Sabato (ore 16:00) e domenica 16 (ore 11:00 – info e biglietti teatrofrancoparenti.it) doppio appuntamento con “Diario di un brutto anatroccolo“, coprodotto da Tir Danza e Fondazione Sipario Toscana (dai 6 anni – tout public). Ispirato alla fiaba di Hans Christian Andersen e diretto da Tonio De Nitto, lo spettacolo, che vede come protagonista la giovane attrice e danzatrice, portatrice di sindrome di Down, Francesca De Pasquale, affiancata da Antonio Guadalupi, Luca Pastore e Benedetta Pati, in circa otto anni di repliche in giro per il mondo (Galles, Francia, Spagna, Turchia, Romania, Hong Kong, Svizzera, Paesi Bassi, Belgio), ha ottenuto importanti riconoscimenti come al Kotor Festival of Theatre for Children in Montenegro e al Festival di Hamedan in Iran, dove nel 2017 ha conquistato ben sette premi. “Diario di un brutto anatroccolo” racconta le avventure di un piccolo cigno, creduto anatroccolo, che attraversa varie tappe della vita, come quelle raccontate nella storia originale, e compie un vero viaggio di formazione alla ricerca di se stesso e del proprio posto nel mondo e alla scoperta della diversità come elemento qualificante e prezioso. Nello spettacolo si gioca con leggerezza e creatività a trasformare piccoli elementi contemporanei per evocare ogni singola situazione della fiaba, attraverso le musiche originali composte da Paolo Coletta che reinterpreta Tchaikovsky assieme alla collaborazione al movimento coreografico di Annamaria De Filippi, alle luci di Davide Arsenio, ai costumi di Lapi Lou.