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Martina Franca: nella giornata del rene, l’impegnativa nefrectomia ad una paziente L'intervento di asportazione eseguito dall'équipe dell'ospedale

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Di Agostino Convertino:

Per il Reparto di Urologia dell’Ospedale di Martina Franca non c’era modo migliore – per celebrare la recente Giornata Mondiale del Rene – che continuare a lavorare con gli alti ritmi e l’elevato livello di efficienza che ne hanno fatto un presidio di eccellenza del nosocomio martinese oltre che punto di riferimento sul territorio. Da loro ci siamo fatti raccontare una giornata tipo – nel giorno di una ricorrenza scientifica il cui valore simbolico incrocia la qualità delle vite di milioni di persone nel mondo – che nei reparti non è diversa dalle altre. Ma, specie in tempi difficili di pandemia, richiama l’attenzione generale su un fenomeno il cui contrasto è intimamente legato a indispensabili fattori di prevenzione. Ad accoglierci è il direttore Dott. Donato Barnaba in rappresentanza di una qualificata equipe di medici: Lorenzo Larocca, Antonio Balestra, Tommaso Masciandaro e Vincenzo Viscusi coadiuvati da uno staff altamente qualificato di infermieri.

La Giornata Mondiale del Rene – riferisce Barnaba – ovunque ha subìto le limitazioni imposte dal virus che hanno impedito eventi il cui scopo è sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione di organi del corpo umano che spesso manifestano il malfunzionamento  quando i problemi  sono in fase già avanzata. Per questo, una parte importante del lavoro consiste nell’interpretazione precoce di questi segnali ma anche nel raccomandare uno stile di vita adeguato.

E allora come avete celebrato la Giornata Mondiale del Rene?

Semplicemente lavorando come facciamo ogni giorno, risponde il dott. Balestra, “col pensiero concentrato sui nostri pazienti che rappresentano la nostra mission. Abbiamo cominciato la giornata col caso di una paziente 66enne che necessitava di una nefrectomia radicale (l’asportazione di un rene, ndr) un intervento frequente ma pur sempre delicato da compiere. E che può richiedere anche tempi lunghi come stavolta. Ma il premio più bello per noi è il sorriso pieno di gratitudine che la paziente ci ha rivolto al suo risveglio.

Quale messaggio la vostra equipe vuole rivolgere all’utenza in questa particolare occasione?

Lo slogan della Giornata Mondiale del Rene 2021, è il dottor Larocca a parlare, è vivere bene con la malattia renale. Un concetto di altissima incidenza sociale imprescindibile da una massiccia opera di prevenzione. Per fortuna la medicina moderna ci offre opportunità straordinarie in tal senso ma è indispensabile comprendere come la battaglia cominci in ciascuno di noi e dalle opportunità da cogliere in materia di controlli preventivi. Per quello che accade dopo, personalmente mi ritengo fortunato di lavorare in una struttura come la nostra insieme ad un gruppo affiatato di colleghi che si offrono al lavoro senza risparmio di energie.

Per l’affiatamento che dimostrate nella quotidianità del reparto sembrate uscire da un medical drama americano in cui la sintonia tra colleghi è alla base dei buoni risultati.

Lorenzo Larocca ci saluta con una conferma: La stima reciproca tra persone, e più in generale quella che si respira a livello di reparto, è alla base dei rapporti interni. La serenità dell’ambiente finisce per riflettere i suoi effetti sul destinatario finale dell’impegno collettivo: il paziente e i suoi problemi.

È certamente questo il piccolo-grande segreto di un team che fa parlare bene di sé e offre l’immagine di una Sanità seria ed efficiente in tempi di grande difficoltà come l’attuale. Per questo li ringraziamo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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