“Senza avvisare nessuno, hanno ridotto”. Una fonte descrive la situazione ad inizio turno di Arcelor Mittal, siderurgico di Taranto, oggi. Riguardo alla gestione della cassa integrazione, richiesta (risalente a ieri) di incontro da parte dei sindacati
Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato Usb:
Reintegrato da Arcelor Mittal, nella giornata di ieri, il primo lavoratore ex Ilva in As iscritto all’Unione Sindacale di Base di Taranto, in seguito alla sentenza con cui il giudice ha condannato l’azienda per condotta antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori; l’azione legale era stata avviata e portata avanti dall’USB. Il lavoratore tornerà dunque al proprio posto come addetto di laboratorio da dipendente di Arcelor Mittal e si vedrà riconosciute le indennità arretrate non versate negli scorsi mesi.
La sentenza del giudice ha sostanzialmente rilevato che, nella individuazione dei lavoratori che avevano diritto a passare in Arcelor Mittal, l’azienda non aveva applicato i criteri previsti. Come conseguenza di ciò ora si procede al reintegro.
Questo il commento a caldo del coordinatore provinciale dell’USB di Taranto, Franco Rizzo: “E’ solo il primo di diversi lavoratori che si riapproprieranno della propria dimensione lavorativa per effetto di questa sentenza. Si interviene in questo modo attraverso un criterio che permette di sanare la violazione e restituire quanto ingiustamente negato. Avremmo volentieri evitato le vie giudiziarie, ma dobbiamo ammettere, nostro malgrado, che solo così è stato possibile ottenere questo risultato. Vani infatti si sono rivelati i molteplici tentativi della nostra organizzazione sindacale di risolvere la questione con Arcelor Mittal attraverso un dialogo sereno e costruttivo”.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto