Silvio Berlusconi stasera a Lecce per sostenere Adriana Poli Bortone candidata alla presidenza della Regione Puglia. Raffaele Fitto stasera a Ostuni (ore 20, piazza Libertà) per sostenere Francesco Schittulli candidato alla presidenza della Regione Puglia. Ci saranno anche i candidati della lista brindisina di “Oltre con Fitto”. Ignazio Zullo, capogruppo in consiglio regionale, sarà invece a Ceglie Messapica. Dario Stefàno, “Noi a sinistra per la Puglia”, a Martina Franca (auditorium “Valerio Cappelli” ore ore 19,30) per sostenere Francesco Laddomada candidato al consiglio regionale, con Michele Emiliano candidato presidente. Alle 17,40 in piazza Sicilia a Taranto, assemblea pubblica organizzata dal Pd locale, presente il candidato al consiglio regionale Donato Pentassuglia.
Di seguito un comunicato diffuso da Riccardo Rossi, candidato “L’altra Puglia” alla presidenza della Regione Puglia e a seguire, un comunicato diffuso da Mario Caroli, candidato al consiglio regionale della Puglia:
Un Paese che distrugge la sua scuola non lo fa mai solo per soldi,
perché le risorse mancano, o i costi sono eccessivi.
Un Paese che demolisce l’istruzione è già governato
da quelli che dalla diffusione del sapere hanno solo da perdere.
Italo Calvino
Per L’Altra Puglia, che rappresento come candidato Presidente nelle elezioni regionali del prossimo 31 maggio, la scuola pubblica costituisce un nodo programmatico centrale.
Sosteniamo tutte le mobilitazioni contro il disegno della cosiddetta Buona scuola con cui il governo Renzi intende portare a compimento lo stravolgimento del sistema scolastico, per trasformarlo in senso autoritario e aziendalistico.
Sotto il ricatto delle assunzioni dei precari, un atto dovuto che giunge in ritardo e in forma fumosa e incerta, in realtà si prefigura una scuola dominata dal potere del dirigente, che umilia la libertà di insegnamento e il ruolo del collegio dei docenti, e prevede forme di gestione e di finanziamento di tipo privatistico.
Tutto ciò alimenta le disuguaglianze, a danno dei territori e delle fasce sociali più disagiate.
Il ddl va ritirato: si provveda all’assunzione dei precari, si restituisca alla scuola pubblica statale quanto le è stato sottratto in questi anni, si mettano a norma gli edifici scolastici, si riduca il numero degli alunni per classe, si favorisca una reale integrazione.
E poi si apra un confronto sui contenuti e sugli assi culturali.
Le Regioni hanno un ruolo strategico e possono fare molto: opporsi alle scelte del Governo, orientare le risorse, espandere il sistema pubblico, investire in ricerca e innovazione, sostenere il diritto allo studio per tutti e tutte. Altro che trovate elettorali dell’ultima ora!
L’Altra Puglia è impegnata in questo senso: abbiamo iniziato la nostra campagna elettorale il 4 maggio con un’iniziativa su questi temi, nelle nostre liste ci sono docenti e lavoratori precari della scuola, abbiamo sostenuto e partecipato alla grande manifestazione del 5 maggio e a tutte le mobilitazioni in atto, siamo presenti nei comitati in difesa del carattere laico e democratico della scuola statale, contro i finanziamenti alla scuola privata.
Continueremo ad impegnarci, dentro le istituzioni e nella società, perché riavvicinare la Scuola alla Costituzione è per noi un dovere, oltre che politico, morale e culturale.
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L’Ufficio del Giudice di pace di Martina Franca è stato allestito cambiando sede e risparmiando sul canone di fitto e impiegando lavoratori in mobilità. La spending review è stata dunque applicata. Eppure si chiude, perché l’amministrazione comunale di Martina Franca sceglie così.
L’ufficio del Giudice di pace di Martina Franca rappresenta l’ultimo presidio giudiziario nella città. Eppure si chiude, perché l’amministrazione comunale di Martina Franca sceglie di chiudere.
L’ufficio del Giudice di pace di Martina Franca rappresenterebbe la possibilità, soprattutto per molti giovani avvocati martinesi, di condurre con minori disagi, in questo periodo difficilissimo, la professione forense. Eppure si chiude, perché una insensibile amministrazione comunale di Martina Franca sceglie di chiudere.
Non solo i circa 350 avvocati martinesi ma i cittadini tutti, che hanno nell’ufficio giudiziario di prossimità un servizio insostituibile per la soluzione spesso benevola di controversie altrimenti complicate, devono sottostare a questa incomprensibile e ingiusta decisione che è nell’amministrazione comunale di Martina Franca.
Dall’Unità d’Italia la città di Martina Franca ha sempre avuto almeno un ufficio giudiziario. L’amministrazione di Franco Ancona batterà un altro record negativo, quello di privare la città anche di questo servizio, per la prima volta nella storia d’Italia. Deve levarsi altissima la voce di protesta della popolazione martinese. Si eviti in extremis, se ancora possibile, una scelta sciagurata.