Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:
Attimi di terrore si sono vissuti in zona San Ciro-Via Napoli, al termine di un controllo da parte delle “Gazzelle” del 112 presso un condominio, a seguito di segnalazione di rumori e schiamazzi da parte di alcuni residenti.
Sembrava un normale controllo ad uno stabile condominiale, attività svolta di sovente dai militari dell’Arma, ma che questa volta poteva terminare in tragedia.
Dopo essere arrivati davanti al portone d’ingresso della palazzina, i militari si sono imbattuti in un 37enne autotrasportatore, nativo del capoluogo dauno che, ha chiesto agli stessi di poter parlare con l’uomo in loro compagnia, un 40enne originario della provincia dauna senza fissa dimora il quale, grazie all’ospitalità di altro condomino, aveva trascorso la nottata in una pertinenza comune dello stabile.
Da una prima ricostruzione dei fatti, quest’ultimo avrebbe offeso la moglie del 37enne durante la permanenza dello stesso all’interno della suddetta palazzina intento a bivaccare.
Dopo pochi secondi il 37enne ha iniziato ad inveire nei confronti del suo interlocutore con frasi offensive e minacce di morte. L’escalation dell’aggressività dell’uomo è stata rapidissima, passando quasi subito dalle parole ai fatti: dalla propria giacca della tuta ha estratto improvvisamente un grosso pugnale e, con gesto repentino, ha cercato di sferrare un fendente all’altezza dell’addome della controparte. La situazione è stata gestita con grande prontezza di riflessi da parte di uno degli uomini dell’Arma che, in maniera fulminea, è riuscito a bloccare la corsa del pugnale diretto agli organi vitali del 40enne, evitando così il peggio.
L’autore del gesto è stato immediatamente disarmato. Nel corso della contestuale perquisizione personale i militari hanno rinvenuto anche un coltellino a serramanico. Per lui sono scattate subito le manette e, al termine delle formalità di rito, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Lucera, in attesa dell’udienza di convalida.
L’Autorità Giudiziaria, ha convalidato l’arresto disponendo la sottoposizione dello stesso alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso una dimora differente da quella dove sono avvenuti i fatti.