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Martina Franca: la schedina miliardaria di 33 anni fa mai pagata, indagati gli avvocati del Coni Il caso di Martino Scialpi

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Di seguito uno stralcio del comunicato stampa diffuso dai rappresentanti di Martino Scialpi:
Dopo 33 anni si capovolge la situazione del mancato pagamento del 13 al Totocalcio di 33 anni fa in provincia di Taranto. Il sig. Martino Scialpi è uscito con formula piena dai processi penali dove si è difeso dall’accusa di aver falsificato la vincita. Adesso è il Tribunale di Roma che ha iscritto l’avvocato Condemi del CONI nel registro degli indagati con l’accusa di aver creato falsi documenti utilizzati nei processi contro il sig. Scialpi.
 
La lentezza non ferma la giustizia. Prosegue la battaglia del sig. Martino Scialpi contro il CONI.
Da 33 anni sta lottando nei Tribunali per ottenere giustizia: non solo per il pagamento della vincita del 13 al Totocalcio fatto il 1° novembre 1981, riconosciuta legittima in Tribunale, ma anche per la condanna di chi lo ha accusato ingiustamente per impedire il pagamento della vincita. Sotto processo sono finiti lo storico avvocato del CONI Luigi Condemi di Roma, l’avv. Enrico De Francesco di Taranto e l’ex responsabile Coni per la zona di Bari Mario Bernacca. Le accuse sono gravi.
Ma andiamo per ordine.
Lo scorso 5 maggio 2014 si è riunito il Collegio della II Sezione del Tribunale di Roma per deliberare in merito al mancato deposito da parte dei legali del CONI dei verbali in cui loro dicono che non sia presente la schedina vincente di Scialpi e che, pertanto, lo stesso non abbia diritto alla vincita.
Questi verbali, che non sono mai stati richiesti fino a queste ultime udienze, rappresentano la chiave di volta di tutta la faccenda, perché contengono la prova che la schedina esiste e che 33 anni di processi, a carico dei contribuenti, siano stati procurati per nascondere non si sa quale verità.
Questi verbali sono già stati chiesti al CONI ed al Ministero dell’Economia e Finanza, in qualità di ente controllore, nell’udienza del 10 marzo 2014 e dovevano essere depositati entro il 29 aprile 2014. Il Ministero aveva già dichiarato, con una nota inviata anche a Scialpi nell’agosto 2013, che suddetti documenti che sono in possesso del CONI e lo ha ribadito al Collegio, mentre il Comitato Olimpico Nazionale Italiano all’appuntamento con il Tribunale, il 5 maggio, si è presentato con una memoria riassuntiva, deposita nel termine stabilito del 29 aprile, senza allegare i verbali richiesti dal Collegio e dal sig. Scialpi attraverso il suo legale l’avv. Guglielmo Boccia. In quell’udienza i rappresentanti del CONI non hanno portato i documenti richiesti dal Giudice ed hanno dichiarato che parte di quei verbali sono andati distrutti, parte sono andati persi ed altre parti erano mancanti.
Pertanto, il sig. Scialpi e il suo legale, l’avv. Guglielmo Boccia, si sarebbero aspettati che il Collegio si esprimesse in tempi relativamente brevi sulla vicenda, considerato che i presupposti per una decisione certa c’erano tutti: non essendo stati presentati i documenti richiesti e ritenuti di fondamentale importanza per la vicenda, l’ordinanza sarebbe dovuta essere pubblicata subito. Invece sono trascorsi più di 70 giorni e dell’ordinanza non si ha nessuna traccia.
Nel frattempo è stata fissata al 4 novembre 2014 l’udienza presso il Tribunale Penale di Roma contro l’avv. Luigi Condemi, l’avv. Enrico De Francesco e Mario Bernacca, indagati per aver creato falsi documenti di fondamentale importanza per la vicenda del sig. Scialpi ed averli utilizzati nei processi civili. Sono gli stessi documenti che danno sostanza alla sentenza della dott.ssa Canonaco, in cui si affermava che la vincita non doveva essere pagata perché nell’archivio corazzato di Bari prima e di Roma poi non sono mai arrivati né la matrice e né lo spoglio della schedina del sig. Scialpi. A dimostrazione di questa sentenza erano stati utilizzati proprio in quei documenti riconosciuti successivamente falsi e la cui falsità sarà ulteriormente accertata dalla consultazione dei verbali richiesti in data 29 aprile 2014.
Questo procedimento penale a carico dell’avv. Condemi farà aprire anche un fascicolo disciplinare nei confronti dell’avvocato storico del CONI presso l’Ordine degli Avvocati di Roma, come previsto dal Codice Deontologico degli Avvocati, una procedura disciplinare dovuta ogni volta che un iscritto risulta indagato in un processo. “Siccome questo procedimento al momento non risulta ancora avviato” chiarisce l’avv. Boccia, “abbiamo provveduto a sollecitarne l’avvio”.
(immagine: fonte la rete)

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