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“Alcune Regioni sono inadempienti” su discariche abusive e depurazione delle acque reflue Interrogazione del deputato pugliese, risposta del ministro

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Di seguito un comunicato diffuso dal deputato Salvatore Matarrese:

«La relazione al Disegno di legge “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2015” cita alcune osservazioni della Corte dei Conti che evidenziano l’esistenza, presso il ministero dell’Ambiente, di ingenti risorse, accumulatesi nel tempo e destinate alle regioni, parte delle quali destinate ad importanti interventi per il superamento delle procedure di infrazione sulle discariche abusive e sulla depurazione delle acque reflue.

Questi fondi non sono stati trasferiti alle regioni poiché alcune di queste non hanno provveduto a inoltrare istanza di erogazione.

Nel question time di oggi alla Camera dei Deputati ho chiesto al Ministro dell’Ambiente di chiarire le motivazioni di questo mancato finanziamento soprattutto in considerazione della necessità di riduzione non solo dei danni ambientali causati dalle discariche abusive e dalla mancanza di adeguata depurazione delle acque reflue ma anche dell’obbligo di azzeramento delle procedure di infrazione alle quali è sottoposta l’Italia che comporta un danno economico rilevante per i cittadini.

Il Ministro ha intanto evidenziato la motivazione principale ovvero che alcune regioni non hanno ancora avviato le attività contrattuali che sono presupposto indispensabile per il trasferimento delle risorse stesse.

In particolare, per quanto riguarda le discariche abusive il Ministero dell’ambiente ha adottato un piano straordinario di bonifca per 45 discariche finanziando interventi per oltre 68 milioni di cui più di 59 sono fondi ministeriali e i restanti sono risorse regionali.

La messa in sicurezza riguarda 29 discariche in Abruzzo, Puglia, Sicilia e Veneto ed è disciplinata da accordi di programma quadro sottoscritti proprio dalle regioni interessate.

Il decreto ministeriale di approvazione del piano e gli accordi di programma prevedono che l’erogazione delle somme avvenga dopo la presentazione dei quadri economici definitivi degli interventi e poi con le successive attestazioni dello stato di avanzamento dei lavori.

Ad oggi, nonostante i numerosi solleciti da parte del ministero, non è pervenuta da queste regioni alcuna istanza di erogazione dei fondi e dunque le risorse non state trasferite.

A causa dei ritardi nell’attuazione degli interventi oggetto di contenzioso comunitario è stata istituita una cabina di regia nel 2015 presso la Presidenza del Consgilio dei ministri che ha tutti i poteri sostitutivi nei confronti delle regioni e degli enti locali inadempienti.

Il ministero ha intanto diffidato le regioni inadempienti e ad oggi risultano già decorsi inutilmente i termini.

Il ministero sta quindi provvedendo alla nomina di un commissario straordinario, che avverrà in queste settimane, al quale assegnare tutte le risorse finanziarie statali destinate agli interventi.

Per quanto riguarda la depurazione delle acque reflue, il ministero ha adottato uno specifico piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica con un fondo di circa 90 milioni di euro.

La ripartizione del Fondo non tiene conto delle regioni del Mezzogiorno, beneficiarie dei fondi della delibera CIPE 60/2012 che destina oltre 1,6 miliardo a valere proprio sul Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Ad oggi risultano trasferiti 28,5 milioni alle regioni Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Valle d’Aosta e Veneto.

Non hanno presentato domanda, a causa della mancata aggiudicazione dei lavori, le regioni Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche, Provincia Autonoma di Trento e Umbria

Con amarezza prendiamo atto del fatto che ancora oggi, su problematiche ambientali così gravi e che si trascinano da anni, il Governo debba ricorrere a Piani ed interventi straordinari o a poteri sostitutivi per far fronte ad inadempienze delle regioni e degli enti locali e a lungaggini procedurali e burocratiche che sono inaccettabili per la gravità della crisi economica e per l’ulteriore danno che viene a prodursi sull’occupazione.

Questo stato di fatto meriterebbe un intervento legislativo specifico di semplificazione, coordinamento e armonizzazione del rapporto tra Stato, Regioni ed Enti locali affinché la spesa relativa a problematiche ambientali avvenga in tempi brevi, certi e con procedure d’urgenza».

Lo dichiara l’On. Salvatore Matarrese a margine del Question time in Aula alla Camera dei Deputati.

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