Di Nino Sangerardi:
“Con riferimento alla governance,questa Corte ha già rilevato, con riguardo ai compensi spettanti agli organi,che non risulta intervenuta la valutazione della Pcm,del Mef e del Matt, per cui ha ravvisato la necessità che l’Ente Parco provvedesse al recupero delle maggiori somme erogate.L’Ente non ha dato riscontro a quanto richiesto per cui permane l’esborso dannoso dal momento che la deliberazione del Consiglio direttivo(n.28/2020) non potrebbe avere efficacia retroattiva”. E’ quanto sostengono i Giudici nella deliberazione– sulla gestione finanziaria,anno 2019,del Parco nazionale dell’Alta Murgia– firmata da Manuela Arrigucci presidente e Daniela Acanfora relatore.
L’esercizio contabile esaminato si chiude con un avanzo di 3.104.327 euro registrando un forte aumento rispetto al 2018 : 786.963. Il risultato complessivo è formato anche da un saldo negativo delle partite di giro,sia pure di importo irrisorio(meno 58 euro) riconducibile a un importo Iva su una fattura,da riversare all’Erario,non eseguita. I Magistrati pur considerando l’esiguità della somma ritiene che il saldo è contabilmente irregolare e invita i vertici dell’Ente alla corretta contabilizzazione.
Il Parco dipende per la parte corrente quasi totalmente dai trasferimenti in capo allo Stato(2.402.078 euro) che incidono nella misura del 99,6%,in linea con quella dell’anno precedente.
Per quanto riguarda il dato della voce “ vendita beni e pubblicazioni edite dal Parco” è pari all’irrisoria cifra di euro 432. “Tale dato—scrivono i Giudici—è sintomatico, come già riscontrato nei precedenti esercizi, dall’assoluta carenza di politiche gestionali dirette a reperire fonti autonome di entrate che questa Corte ritiene di dover evidenziare,in particolare, invitando l’Ente a attivarsi al fine di invertire il predetto andamento”.
La spesa per il personale(12 unità a tempo indeterminato al 31 dicembre 2019) di euro 608.845 in aumento del 2,1% mentre quella per le prestazioni istituzionali si assesta a 209.164 euro con decremento del 20,8%.
Il risultato di amministrazione nella misura di 6.328.032 euro,aumentato del 106,4% a fronte del 2018 così utilizzato : parte vincolata,esclusivamente al Tfr,euro 276.868,parte disponibile 6.051.163 euro. La consistenza finale di cassa mette in luce una forte crescita : + 96,4% e raddoppia tenendo conto di quanto avvenuto nel 2018 : da euro 3.841.843 a 7.543.951 euro. Tale situazione si evince dal trasferimenti,presso tesoreria del Parco nel mese di dicembre, del finanziamento a cura del Ministero dell’Ambiente di euro 2.752.648 a seguito dell’approvazione di progetti predisposti con atto presidenziale inerenti la realizzazione di interventi nel campo della mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.
Il Parco, come rilevato dal Collegio dei revisori e dai Ministeri vigilanti, ha rispettato i limiti posti dalla normativa vigente in materia di spese,provvedendo a versare al bilancio dello Stato le somme derivanti dalle riduzioni di spesa per un ammontare complessivo di euro 109.411.
In merito al contenzioso nel 2019 ci sono tredici procedimenti passivi(affidati all’Avvocatura distrettuale) di cui tre avanti al Giudice del lavoro(uno dei quali conclusosi in primo grado favorevolmente per il Parco : il ricorrente è stato condannato a liquidare all’Ente 48 mila euro ma l’esecutività della sentenza è stata sospesa in seguito all’appello),cinque al cospetto del Giudice ordinario,quattro in materia amministrativa e uno nel penale.
Le partecipazioni societarie del Parco sono le seguenti : Gruppo azione locale (Gal) La Murgia più,Gal Le città di Castel del Monte, Gal Terre di Murgia, Gal Conca Barese.
Fanno parte dell’Ente murgiano, si estende su 68 mila ettari per 400 mila abitanti e sede legale in Gravina, tredici Comuni : Altamura,Corato,Andria,Bitonto,Gravina,Santeramo,Poggiorsini,Toritto,Grumo,Spinazzola,Cassano Murge,Minervino Murge,Ruvo di Puglia.
Il referto della Corte dei Conti ha analizzato il bilancio dei 23 Parchi nazionali,compreso quello dell’Alta Murgia. Nelle conclusioni i Magistrati tra l’altro vergano questo importante aspetto generale : “Si stigmatizza ancora una volta la notevole criticità determinata dalla carenza di strumenti di programmazione e raccomanda,anche in virtù della novella legislativa, che tutti gli Enti parco si dotino dei predetti in quanto atti fondamentali per la regolamentazione,programmazione e gestione a tutela del territorio”.