In audizione alla commissione della Camera, il governatore della Puglia dice che ora bisogna procedere quanto prima con gli abbattimenti. Dunque, Emiliano è ora per l’adozione del piano Silletti, di contrasto alla xylella. Tre parlò degli abbattimenti come di una cosa alla stregua delle stragi nei campi di concentramento. Emiliano dice che gli abbattimenti ritardati non sono responsabilità della Regione quanto dei ricorsi e proprio la Regione Puglia è stata lasciata sola.
Di seguito un comunicato diffuso dal deputato Gianpaolo Cassese:
Si è tenuta ieri, presso la Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa nella regione Puglia, l’audizione del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano (PD), accompagnato dall’assessore alle politiche agricole Leonardo Di Gioia e da alcuni funzionari regionali. Il Governatore ha raccontato la sua versione dell’Affaire Xylella, in cui la Regione Puglia, a suo dire, sarebbe entrata in gioco “solo ad inizio 2016, post commissariamento Silletti”, e avrebbe svolto “un ruolo egregio, affrontando in maniera egregia l’avanzata di un batterio imbattibile e nonostante sia stata abbandonata, lasciata sola dalle altre Istituzioni, nonché senza ricevere alcun finanziamento”. L’audizione ha visto un acceso dibattito tra il Presidente Emiliano e il deputato pugliese L’Abbate (M5S).
“Il Governatore della Regione Puglia è stato in grado, in una audizione a Montecitorio, di ribaltare la realtà dei fatti, mistificandola e contraddicendo se stesso in una apoteosi d’ipocrisia straordinaria e poi scadendo, come è suo stile oramai, nella dabbenaggine da guappo da bar – commentanoi deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate (M5S), primo politico a portare in Parlamento la questione Xylella, nell’autunno 2013, con una risoluzione che fu successivamente approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera nella scorsa Legislatura, ed il collega Gianpaolo Cassese (M5S) – Il Presidente Emiliano è stato capace di sostenere di non aver mai contrastato il piano di azione dell’allora commissario straordinario Silletti, nonostante sia stato smentito dallo stesso comandante dei Carabinieri Forestali di Puglia da tempo oramai. Ha, inoltre, avuto il coraggio di non ricordare di aver plaudito all’azione della Magistratura che bloccò le operazioni in corso. Ha dimenticato clamorosamente come la Regione da lui governata non abbia effettuato alcun monitoraggio da maggio a poche settimane fa. Ha rimosso di aver sostenuto e incentivato ricerche dal dubbio risultato scientifico e che hanno condotto a brevetti costosi e null’altro. Ha dimenticato di aver messo su una task force che non ha prodotto neppure un documento. Ha dimenticato tutto il comparto vivaistico a cui non solo non è stato dato alcun aiuto dalla Regione ma sono state comminate multe che non avrebbe dovuto esser neppure fatto, dato che avrebbero potuto commercializzare, con i limiti imposti dall’Ue, le piantine da loro prodotte. Ha dimenticato di non aver mai elaborato un piano olivicolo regionale a sostegno del comparto in tutti questi anni, per delineare il futuro delle produzioni del territorio. Insomma – continuano Cassese e L’Abbate (M5S) – ci saremmo aspettati un ‘mea culpa’ e un ‘siamo pronti all’azione’ ed invece abbiamo assistito ad un piagnisteo e ad un auto-glorificarsi quando i risultati del non aver adeguatamente fronteggiato la Xylella sono sotto gli occhi di tutti. E mentre in altre parti d’Europa sono stati in grado di vincere la battaglia contro il batterio, da noi chi ha responsabilità continua a scaricare le colpe sugli altri e ad invocare che qualcuno tolga le castagne dal fuoco. Il lavoro del ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio e dell’equipe di tecnici è quasi concluso, per la gioia di Michele Emiliano in primis che, oramai pare lapalissiano, di questa vicenda non ci ha mai compreso nulla, continuando ad affermare tutto ed il contrario di tutto. Ovviamente a discapito dell’olivicoltura pugliese e del tessuto agricolo e produttivo regionale”.
Di seguito un comunicato diffuso dal senatore Dario Stefàno:
“Quali sono i motivi per i quali la Regione Puglia ha deciso di non produrre formale richiesta dello stato di emergenza? Sono stupito dalla sua assenza nell’elenco uscito fuori dal Consiglio dei Ministri”. A chiederlo è il senatore del Partito Democratico, Dario Stefàno in una lettera indirizzata al Presidente Michele Emiliano a seguito del Consiglio dei Ministri dello scorso 8 novembre che ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nei territori delle regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e delle Province autonome di Trento e Bolzano colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati a partire dal 2 ottobre 2018.
“Anche il nostro territorio – continua Stefàno – ha subito ingenti danni nel medesimo periodo di ottobre, penso ad esempio alla zona del Primitivo ma non solo”.
“Nel caso invece fosse stata predisposta la richiesta, come comunque continuo a sperare, ti pregherei – conclude nella lettera Stefàno – farmi avere copia in modo da poter chiedere conto e ragione del grave mancato inserimento da parte del governo della nostra Regione nell’elenco di cui sopra”.