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Il pugliese Gemmato, sottosegretario alla, Salute, ha parlato di vaccini anti Covid: caos. Poi ha detto che le sue dichiarazioni sono state strumentalizzate Seconda uscita dopo l'annuncio dell'impugnazione di una legge che non può essere impugnata

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Intervenendo ad una trasmissione tv Rai il sottosegretario alla Salute ha detto che fra diffusione e mortalità, il corona virus in Italia è stato fronteggiato (secondo lui) così così. Allora il giornalista gli ha chiesto, praticamente rimarcando, dell’importanza dei vaccini. Lui, il pugliese Marcello Gemmato, ha allora detto che non abbiamo l’onere della prova inversa. È scoppiato il caos nella politica. A partire dal segretario del Pd, per arrivare all’epidemiologo Lopalco e via discorrendo, le critiche nei confronti di Gemmato si sono moltiplicate, nelle ultime ore. Mettere in discussione la validità dei vaccini che, secondo l’Istituto superiore di Sanità (l’organo tecnico del ministero al quale fa capo Gemmato) hanno salvato otto milioni di persone… Mah. Poi il sottosegretario ha detto che le sue parole sono state strumentalizzate e decontesrualizzate. Il che ci può pure stare, visto che un anno e mezzo fa veniva chiesto da Gemmato all’Anci, associazione dei Comuni, di favorire l’installazione di gazebo mobili proprio per le vaccinazioni. Però, parole decontestualizzate o meno, la frittata era già fatta.

Nella sua prima uscita da sottosegretario Marcello Gemmato aveva annunciato che sarebbe stata impugnata una legge della Regione Puglia. Ma non si può perché sono ampiamente scaduti i termini temporali.

Insomma il sottosegretario viaggia a una media altina. Senza ironia: uno che lo affianchi nella comunicazione pubblica in questa fase delicatissima dell’impegno istituzionale no?


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