La questione è stata opportunamente sollevata anche da cittadini nel social network.
Il palazzo nuovo di zecca, tra le infrastrutture, sulla rampa per i disabili al margine del marciapiede, vede piazzato un palo della luce. Chissà se l’unico in condizioni del genere.
Si prenda a riferimento il margine delle strisce pedonali e quello del palo: nella migliore delle ipotesi, fatta salva la distanza minima regolare è uno spazio sacrificato per una carrozzella, andare in po’ più in là non era proprio possibile considerato che l’inizio arrotondato del marciapiede fa perdere dei centimetri? Peraltro il margine di quel marciapiede è inferiore al metro e mezzo di larghezza.
Dall’altro lato dell’isolato, al termine di via Petrarca, il palo della luce non c’è e la larghezza non è male. Però non c’è lo scivolo per i disabili.
Disabili e non diversamente abili: evitiamoci ipocrisie quando si continua con questi metodi. Da sfigurare perfino il parcheggio sulle strisce pedonali del monovolume. Martina Franca, inizio di via Petrarca, all’angolo con via Taranto.
Palazzo nuovo, trattamento dei disabili vecchio, insomma. E non è manco il caso più grave. Quello si trova, da trenta anni, nel marciapiede del cavalcaferrovia in viale Stazione, con larghezza ridottissima e pali piazzati in mezzo. Una sedia a rotelle, da lì, non passa. Sarebbe in condizione da essere interdetto. Progetto per la sistemazione: se ne sente parlare da anni ma la situazione è sempre la stessa, come documentammo in un video quattro anni e mezzo fa.