Entri in una scuola pugliese, una a caso, e ti rendi conto di quanto, in Puglia e nel resto d’Italia, la buona scuola sia ancora tutta da organizzare. Le assunzioni di nuovi professori, quelli di fascia C per capirsi, hanno provocato, in più di qualche circostanza (ma gli addetti ai lavori dicono trattarsi di molte, molte circostanze) il caos. Esempio: dunque, l’istituto pugliese in cui è bastato qualche minuto di dialogo per capire ciò che accade.
Insegnante di matematica in aspettativa per un anno, ne viene nominato uno in sostituzione il quale preferisce un’altra sede. La sede con il posto vacante di matematica, allora, fruisce dell’insegnante assunto in fascia C, uno di quelli dell’ultima sfornata. Ma è a zero ore. Ovvero, deve andare lì e, di fatto, controllare il nulla, spiegare il nulla, non fare nulla. Stipendiato. L’istituto chiede perché non possa fruire di questo docente: risposta, dovete nominare un supplente. Ovvero: la scuola, pubblica, dunque lo Stato, per quel posto di insegnante di matematica deve pagare tre docenti. Chi è in aspettativa, quello assunto in fascia C a zero ore, il supplente. Pare la storia della panchina del Milan, fra Mihajlovic, Seedorf e Inzaghi, tre stipendi pagati. Solo che al Milan paga Silvio, quei tre insegnanti sono pagati da tutti. Ed è un caso, nel timore di chissà quante centinaia (o migliaia?) in ogni angolo d’Italia.
Esemplare, poi, la storia di quella scuola che, chiesto un assistente tecnico di laboratorio, per via delle assunzioni in fascia C si è vista arrivare un insegnante di musica. E, va ribadito, chissà quale miriade di vicende così grottesche si annidi nella scuola italiana, con la buona scuola.
(immagine: fonte la rete)