La foto di home page è tratta da un articolo che pubblicammo a metà febbraio 2016. Una notte venne incendiata l’automobile di Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia, residente a Crispiano. La sera si trovava a Statte per affrontare la questione Cemerad. Non c’entra niente con l’inchiesta di queste ore che ha portato a misure cautelari nei confronti di 29 persone, a vario titolo, per reati con l’aggravante mafiosa, fra cui gli incendi di auto. Il periodo preso a riferimento nell’inchiesta è tra il 2021 ed il 2023. Però, quell’incendio di cinque anni prima, è rimasto irrisolto. Nel frattempo Perrini è diventato presidente dell’antimafia regionale.
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Di seguito il comunicato:
«Intendiamo esprimere la nostra piena solidarietà al collega della Compagnia Carabinieri di Massafra, preso di mira dalla malavita perché lavorava alle indagini sulle attività del clan, oggi smantellato dalla Guardia di Finanza con l’arresto di 29 persone negli ambiti di una inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce».
A dichiararlo è Cataldo Demitri, segretario generale regionale Puglia del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).
«I nostri colleghi, soprattutto in terre difficili dove vi è alta densità criminale, sono sempre più esposti e con essi anche le loro famiglie. Chiediamo maggiori tutele per i lavoratori in uniforme che vanno dall’incremento degli organici per rafforzare i controlli del territorio, agli equipaggiamenti per farlo in sicurezza. C’è bisogno – dice Demitri – di maggiore incisività e presenza dello Stato, perché attentare all’incolumità di un carabiniere o inviargli “segnali” di avvertimento, si può tranquillamente tradurre come un affronto allo Stato e alle sue leggi».