Di seguito il comunicato diffuso da Fim-Cisl:
Intorno alla vertenza Ilva persiste un preoccupante clima di incertezza. A nove mesi dalla aggiudicazione degli asset del Gruppo Ilva da parte di Am Invesco, ad oggi tutto rimane immutato. L’ Amministrazione straordinaria continua a gestire la grande fabbrica, portandosi dietro antichi problemi.
La Fim Cisl – attraverso l’esecutivo di area Tubifici e Laminazione Ilva Paolo Panarelli, insieme alle Rsu dell’area Tubifici Leonardo Doria, Giovanni Laterza e Dionisio Nasole – si fa nuovamente portavoce delle angosce dei tanti lavoratori in forza ai reparti Tubifici e Pla, che da diversi anni non percepiscono regolarmente lo stipendio e sono costretti ad appoggiarsi sugli ammortizzatori sociali, i contratti di solidarietà prima, oggi la cassa integrazione.
«Ci dispiace dover esprimere ancora parole di disagio – affermano i rappresentanti della Fim Cisl – su una vertenza che a questo punto pensavamo fosse approdata già ad una fase più avanzata. Invece siamo fermi a diversi mesi fa. Un problema che tocca maggiormente i lavoratori dell’area Tubifici che più di tutti stanno pagando il prezzo di questa vertenza. I ripetuti rinvii non giovano a nulla. Chiediamo urgenti risposte per far ripartire subito questi impianti, anche perché previsto dal nuovo piano industriale proposto da Am Investco. I lavoratori sono stanchi e in preda alla disperazione».
Gestione aziendale che riguarda anche l’approvvigionamento dei ricambi e la manutenzione degli impianti. Al riguardo il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Valerio D’Alò evidenzia le forti criticità, con particolare riferimento alla messa in sicurezza degli impianti stessi ed alla loro prevista ecocompatibilità, dove ad oggi risultano carenze di manutenzione che compromettono anche l’andamento dello stesso sito.
«C’è un clima di incertezza – conclude D’Alò – che preoccupa un po’ tutti, lavoratori e cittadini compresi che di fatto continuano a vedere una situazione di stallo e nessuna miglioria. Proprio per questo, attirandoci addosso anche le critiche di chi vive la vertenza solo dal pulpito e non in mezzo alle persone, insistevamo perché si facesse presto. Teoria confermata, la nostra, dal fatto che la campagna elettorale prima, le incertezze su un possibile avvio del nuovo governo oggi, non aiutano il prosieguo della vertenza».