Di Martino Abbracciavento:
Approvata dal Parlamento europeo la direttiva Ue sulle case green per l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa.
Prima del 2025 però la direttiva non dovrebbe essere operativa, l’iter prevede infatti che dopo l’approvazione del Parlamento europeo, inizi il negoziato tra Commissione, Parlamento europeo e governi.
La nuova direttiva prevede che entro il primo gennaio 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica E; dal 2033 sarà invece obbligatorio passare alla classe D, per arrivare alle emissioni zero al 2050.
Per raggiungere questo scopo l’obiettivo sarà quello di rendere più sostenibili gli edifici pubblici e privati, puntando alla ristrutturazione dell’intero parco immobiliare europeo.
Per quanto riguarda i nuovi edifici, dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2028, mentre per quelli di proprietà o gestione pubblica la scadenza è fissata al 2026.
Ad ogni Paese verrà data la possibilità di esentare fino al 22% del totale degli immobili.
Dagli interventi saranno esclusi i monumenti, le case vacanza utilizzate per meno di 4 mesi l’anno, i palazzi storici protetti, le chiese e altri edifici di culto e le abitazioni indipendenti con una superficie inferiore ai 50 metri quadrati.
Con la nuova direttiva Ue, entro il 2033 tutti gli immobili residenziali dovranno rientrare nella classe energetica D, e questo è quello che allarma di più l’Italia, in quanto al momento 3 case su 4 sono in classi più basse della D.
Ci sarà inoltre da capire quale sarà la classificazione europea, ad oggi infatti ogni Paese europeo ha una propria classificazione delle classi energetiche; ad esempio la lettera D della nostra attuale classificazione non sarà la stessa che conterà nella direttiva Ue.
Da segnalare infine, che considerando le deroghe previste, secondo le prime stime in Italia ci saranno circa 3 milioni di edifici da ristrutturare.