Gli inquirenti lo ritengono elemento essenziale nell’inchiesta. Il computer di Patrizia Nettis però è scomparso, secondo quanto diffuso dal Fatto quotidiano. La procura di Brindisi ha aperto l’inchiesta iscrivendo un uomo nel registro degli indagati con l’ipotesi di istigazione al suicidio, dopo che la famiglia e l’ex marito della giornalista 41enne, madre di un bambino di 9 anni, hanno denunciato tramite l’avvocato Giuseppe Castellaneta che la morte avvenuta in casa a Fasano il 29 giugno non poteva ricondursi semplicemente al suicidio. È stato anche chiesto che sul corpo della donna si effettui l’autopsia. Stando all’indagine, la sera prima di morire la donna litigò con due uomini mentre dell’indagato aveva parlato come di un uomo che le aveva rovinato la vita.