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Brindisi: operazione contro lo sfruttamento della prostituzione, un professore universitario fra i dieci arrestati NOMI Centro benessere "Peonia Rossa", massaggi a luci rosse. Ragazze asiatiche costrette a prostituirsi e minacciate. Cinque indagati a piede libero, anche salentini e tarantini

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Dieci arrestati, cinque indagati a piede libero. Un professore universitario che, secondo l’accusa, era a capo del sistema di prostituzione contrabbandata da centro benessere, il centro “Peonia Rossa” di Brindisi. Tre organizzazioni criminali cinesi che procuravano le ragazze, gestivano il traffico, facevano prostituire le ragazze e minacciavano quelle che non volevano starci.

In carcere Chi Wengchang, detto Vincenzo, 57 anni, di Lecce, professore universitario (matematica e fisica all’università del Salento) e altri sei cinesi; Luigi Berrino, 66 anni, di Martano. Ai domiciliari Nicola Massaro, 55 anni, di Taranto (originario di Salerno) accusato, con una delle donne cinesi, di avere agito al fine dello sfruttamento della prostituzione al centro massaggi “Zhong Yi” di Taranto. Secondo l’accusa, Massaro provvedeva anche alla regolarizzazione delle donne asiatiche, gestendo le pratiche necessarie presso la questura di Taranto. Indagati a piede libero: Mariarosa Boscarini, 43 anni, originaria di Brindisi e residente a Surbo): Maria Rosaria Vapore, 24 anni, originaria di Tricase e residente a Torre Santa Susanna, manager del centro “Peonia Rossa” mentre l’altra, dei centri “Ninfea orientale” di Lecce e Gallipoli; Fabio Natalini, 34 anni, di Mesagne; Luca Brescia, 31 anni, di Taranto, ritenuto addetto all’amministrazione centro e addetto a regolarizzare le pratiche per le donne asiatiche; Giorgio Zaminga, 68 anni, originario di Melpignano e residente a Brindisi, locatore di appartamenti occupati da gestori e ragazze asiatiche.

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