I due, frequentatori di un social network di incontri, con i rispettivi nickname, navigando alla ricerca di incontri interessanti, si sono incrociati nella rete. Hanno fatto conoscenza virtuale e l’hanno approfondita al punto di scambiarsi messaggi, chissà se solo testuali, anche hot. Nel volgere di breve tempo dall’inizio della frequentazione virtuale hanno deciso che era il momento di arrivare alla conoscenza dal vivo, alcune settimane fa. Si sono incontrati nel luogo dell’appuntamento, evidentemente arrivandoci ignari dalla stessa casa perché si trattava di mamma e figlio. Accaduto in un paese in provincia di Taranto che (confidando nella comprensione dei lettori) non citiamo. Il ragazzo è maggiorenne ed al pari della donna ne ha subìto conseguenze di tipo depressivo.
All’inizio di questo articolo si è detto che i due, in rete, si sono incrociati. In realtà ci sono finiti dentro, in quel meccanismo che sa anche essere veramente diabolico. Favorire di essere altro dalla realtà non fa il bene delle persone che poi, inevitabilmente, con la realtà devono fare i conti. Cosa che, lungi dal suscitare ironia o sarcasmo per l’accaduto, deve fare riflettere tutti.