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Bari: non erano omicidi di mafia. In appello ridotte anche le condanne Riconosciute le attenuanti generiche ai sette imputati per i fatti di sangue della primavera 2013, l'accusa aveva invece chiesto l'aggravante mafiosa. Considerati delitti d'onore

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Il boss del quartiere San Pasquale ammazzato; i tre uccisi nell’agguato del quartiere San Paolo; il tentato omicidio del pregiudicato Domenico Cantalice. Delitti di mafia? No. Neanche in appello. E rispetto al primo grado, ai sette complessivamente imputati per tali fatti avvenuti nella primavera 2013 a Bari, sono state anche riconosciute le attenuanti generiche. Dunque, pene anche ridotte. Il 5 aprile di tre anni fa, venne ucciso Giacomo Caracciolese. Il 19 maggio dello stesso anno, uccisi Claudio Fanelli, Vitantonio Fiore e Antonio Romiti. A colpi di kalashnikov. Tutti delitti d’onore, secondo la corte d’assise di appello di Bari. L’accusa, con il pm della direzione distrettuale antimafia Rossi, aveva chiesto l’aggravante mafiosa.

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