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Trani, concussione fra le accuse a vario titolo: arresti domiciliari per medico ed infermiera Mennea: non irrazionale pensare che all'origine ci siano le difficoltà del sistema

polizia foto dietro

Misure cautelari eseguite dalla polizia. Arresti domiciliari per un dirigente medico ed un’infermiera, impiegati presidio territoriale di assistenza di Trani, ex ospedale “Pellegrino”. Contestati a vario titolo i reati di concussione, peculato e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Stando a prime indiscrezioni il fulcro dell’inchiesta è nell’ipotesi di liste di attesa saltate illegalmente per prestazioni mediche.

Di seguito un comunicato diffuso da Ruggiero Mennea, consigliere regionale della Puglia:

“Le liste di attesa in ambito sanitario continuano ad essere un problema estremamente serio per i cittadini pugliesi, e pur non dovendo entrare in merito a quanto la Magistratura appurerà relativamente a quanto avvenuto nell’ospedale di Trani, ritengo doveroso porre nuovamente una riflessione rispetto a un disagio che colpisce tutti”. 

Così il capogruppo e vice commissario Regionale di Azione Ruggiero Mennea.

“Non mi sembra irrazionale affermare che se il sistema sanitario non fosse schiacciato da questa spada di Damocle che si abbatte sulla vita dei cittadini con tempi biblici in merito alla necessità di ottenere l’appuntamento, molto probabilmente, determinati comportamenti non avrebbero ragione di esistere. A tal proposito vorrei ricordare che non tanto tempo fa avevamo presentato una Proposta di legge proprio sulla annosa problematica delle liste di attesa che andasse a rivedere questo sistema che produce innumerevoli effetti negativi per tutti”.

La conclusione del capogruppo e vice commissario Regionale, Mennea: “E’ necessario che si riprenda questo percorso costruttivamente utile ad individuare una soluzione. Siamo pronti ad offrire, come sempre, il nostro contributo per migliorare la sanità in Puglia che – è bene ricordarlo – esprime tante eccellenze che non meritano di essere mortificate da tempistiche irrazionali. In ultimo ma non per ultimo ritengo che se vi fosse un sistema centralizzato operativo sulla gestione delle liste di attesa  si eviterebbero intrusioni illegittime sulla tempistica a discapito del regolare funzionamento”

 

 


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