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Crediti edilizi: stop a cessione per i nuovi bonus Decreto del Consiglio dei ministri

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Di Martino Abbracciavento:

Al massimo sarà possibile la detrazione nella dichiarazione dei redditi. Per i nuovi bonus edilizi stop a cessione del credito. Lo ha stabilito il governo con un decreto ieri sera.

Stop anche allo sconto in fattura; questo è quanto deciso dal Consiglio dei ministri.

Per i nuovi interventi, infatti, non sarà più possibile né ricorrere alla cessione del credito, né allo sconto in fattura, l’unica strada percorribile sarà quella della detrazione d’imposta.

Nel suo intervento il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti ha spiegato che: “L’obiettivo è duplice, risolvere il nodo dei crediti, arrivati ormai a 110 miliardi, e mettere in sicurezza i conti pubblici. Vorrei puntualizzare, inoltre, che non tocchiamo il Superbonus, interveniamo sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano direi a 110 miliardi, questo è l’ordine di grandezza che deve essere gestito, l’obiettivo è dare la possibilità di gestirlo”.

Il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa è intervenuto nel dibattito affermando: “La cessione del credito è nata nel 2016, ben prima dell’introduzione del Superbonus, per favorire l’utilizzo delle detrazioni fiscali da parte delle famiglie meno abbienti. Negli anni successivi, il meccanismo è stato modificato in vari modi, discutibili come ogni cosa. Lascia quantomeno perplessi la scelta del Governo di eliminare del tutto questo sistema. Attendiamo fiduciosi le notizie e le spiegazioni che saranno fornite, ma buttare il bambino con l’acqua sporca non sarebbe la scelta più saggi”.

Secondo Confartigianato: “Così sono a rischio occupazione e investimenti nelle costruzioni. Il blocco previsto nel decreto legge coinvolge le tante imprese che, sulla base delle norme sinora vigenti, hanno effettuato investimenti ed assunzioni nella prospettiva, di primi accordi con i committenti, di poter continuare ad operare garantendo lo sconto in fattura. Con buona pace degli obiettivi green che la misura avrebbe aiutato a raggiungere”.

Non sarà neanche più possibile per gli enti pubblici, come Comuni o Regioni, acquistare i crediti fiscali legati al Superbonus.

A tal proposito, la presidente Ance Federica Brancaccio, fa sapere che: “Se il Governo blocca l’acquisto dei crediti da parte degli enti pubblici, che si stanno facendo carico di risolvere un’emergenza sociale ed economica sottovalutata dalle amministrazioni centrali, senza aver individuato ancora una soluzione strutturale, migliaia di imprese rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno del tutto con gravi conseguenze per le famiglie. Spero che si tratti di un errore. Non posso credere che il Governo pensi di fermare il processo di acquisto dei crediti da parte delle Regioni senza prima aver individuato una soluzione strutturale che eviti il tracollo. È da ottobre che aspettiamo di capire come si pensa di risolvere una situazione che è diventata drammatica: non ci rendiamo conto delle conseguenze devastanti sul piano economico sociale di una decisione del genere. L’Ance chiede un segnale immediato del Governo per una soluzione concreta e strutturale sullo sblocco dei crediti. Come Ance ci siamo già fatti carico insieme ad Abi di individuare un’efficace via d’uscita compatibile anche con la recente pronuncia di Eurostat. Dobbiamo intervenire: non c’è più tempo”.


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