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Macroscuola, entrambi di Bari i progetti vincitori Presentati al sindaco Antonio Decaro dal gruppo giovani di Ance Puglia. Il concorso per edifici "ideali" era destinato alle scuole secondarie di primo grado della regione

Zingarelli 2

Di seguito un comunicato diffuso da Ance Puglia:

Sono stati presentati al sindaco Antonio Decaro e all’assessore alle Politiche giovanili del Comune di Bari Paola Romano i due progetti vincitori della selezione pugliese del concorso ‘Macroscuola’, promosso dal Gruppo Giovani di ANCE Puglia e rivolto a tutte le classi delle scuole secondarie di primo grado della Puglia.

In Puglia hanno partecipato al concorso circa 250 studenti che hanno elaborato progetti, plastici e relazioni immaginando edifici scolastici ‘ideali’, adeguati e rispondenti alle nuove esigenze di apprendimento. A prevalere sono risultate le progettazioni della ‘3E’ dell’Istituto comprensivo “Eleonora Duse” del quartiere San Girolamo (coordinata dalle docenti Patrizia Romita e Cecilia Ladisa) e della ‘3H’ dell’Istituto Comprensivo “N. Zingarelli” del quartiere Poggiofranco (coordinata dalla docente Antonella Di Fiore), entrambe di Bari.

«Il nostro auspicio – ha dichiarato il presidente del Gruppo Giovani Ance Puglia Luigi De Santis – è che qualcuna delle istanze provenienti da questi studenti per rendere sicure e all’avanguardia le scuole della città possa essere recepita nelle progettazioni che l’amministrazione comunale svilupperà prossimamente in vista della realizzazione e dell’ammodernamento di alcune scuole in città. Il patrimonio edilizio scolastico del nostro territorio richiede un profondo rinnovamento; in Puglia quasi una scuola su quattro necessita di interventi urgenti e, per questo, ci fa piacere aver potuto approfondire oggi l’interlocuzione sul tema dell’edilizia scolastica sia con l’Anci che con l’amministrazione comunale. Ci ha sorpreso la richiesta di scuole aperte tutto l’anno, mattina e pomeriggio, per realizzare attività sportive, di laboratorio e di sperimentazione che, evidentemente, molti studenti non sanno dove svolgere. È un’indicazione che fa riflettere e che deve vederci sempre più impegnati per connotare la scuola come luogo sicuro dove socializzare e crescere, in alternativa alla strada».


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