I capi, secondo gli inquirenti, sono il crispianese Francesco Locorotondo e i due fratelli lizzanesi Giovanni Giuliano e Cataldo Cagnazzo. La diramazione nel tarantino della sacra corona unita è stata sgominata, secondo l’inchiesta coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Lecce, con un’operazione dei carabinieri. Arresti compiuti fra Crispiano, Lizzano, Pulsano, Statte e Torricella. Diciannove in carcere, 12 ai domiciliari. Droga, armi, estorsioni, associazione mafiosa: a vario titolo, queste le accuse.
In carcere (associazione mafiosa finalizzata alla commissione di delitti): Cataldo Cagnazzo, Giovanni Giuliano Cagnazzo, Salvatore D’Ettore, Francesco Locorotondo, Angelo Massaro, Gaetano Panariti, Adriano Pappadà, Fabio Cesare Pauli, Francesco Saracino, Angelo Scorrano, Pasquale Gualano.
In carcere (associazione finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti): Paolo Marangi, Stefano Marangi, Valerio Panariti, Gianluca Rizzo, Mario Toma, Augusto Filareti.
In carcere (detenzione illegale di arma): Giuseppe Lumaca, Antonello Zecca.
Ai domiciliari: Angelo Altamura, Carlo Antonucci, Alessandro Borraccino, Damiano Cataldo, Marco De Lauro, Cosimo Lacaita, Catia Lenti, Antonio Li Pomi, Alberta Matino, Damiano Mele, Daniele Pastorelli, Enrico Pozzessere, Alessandro Scorrano.